27 Marzo 2015

Alonso, Memento e l’amnesia parziale

Alonso, Memento e l’amnesia parziale

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Nelle scorse settimane sono stato colpito dall’incidente occorso a Fernando Alonso. Meglio, sono stato colpito da una delle interpretazioni più suggestive dello stesso, quella secondo cui il pilota spagnolo, a seguito di uno shock elettrico, avrebbe perso gli ultimi vent’anni di memoria. Amnesia anterograda o parziale, la chiamano.

In Rete molti hanno cavalcato questa ipotesi, con ironia o più seriamente, resta il fatto che essa è stata sempre smentita, anche dallo stesso Alonso.

Che trama intrigante che deve essere, però, quella di un uomo che perde soltanto la memoria breve, ricordandosi quindi chi è e da dove viene. Non la solita amnesia totale, banale e scontata, spiattellata in decine, centinaia di pellicole.

Qualcuno ci aveva pensato, qualche anno fa. Sto parlando dei fratelli Christopher (regista) e Jonathan (sceneggiatore) Nolan, che con il loro “Memento hanno reso protagonista proprio un uomo con un problema simile.

Leonard Shelby ha subito un trauma, ad opera di uno sconosciuto che ha contestualmente stuprato e ucciso la moglie. Lenny, che di mestiere fa il perito per le assicurazioni, decide che il suo unico scopo della vita resta quello di trovare l’assassino e farsi giustizia da solo. Il problema è che il trauma ha avuto come effetto principale quello di rendere Lenny una persona dalla memoria breve inesistente. Dopo poche ore o minuti, il suo cervello torna al momento dell’omicidio, e dimentica tutte le esperienze vissute dopo.

Per Lenny è un problema condurre le indagini con questo handicap, per questo escogita un metodo ingegnoso per non perdersi le tracce: scrive appunti, scatta fotografie con la Polaroid, ma sopratutto si tatua gli indizi. Accumulando informazioni, arriverà alla conclusione che il responsabile della morte della moglie e della sua amnesia è un certo John G…

Alcuni hanno definito Memento come un enorme esercizio di stile da parte di Nolan. La definizione è dovuta soprattutto al montaggio, che ha ricostruito l’indagine di Shelby a partire dalla sua conclusione, sviluppando poi il lungometraggio a ritroso. E’ difficile stare dietro a Memento, ed è un po’ come se il regista ci volesse mettere nelle stesse condizioni di smarrimento del protagonista. Il finale, che è anche l’inizio, è tutt’altro che scontato. Siamo proprio sicuri che l’uomo scelto (e ucciso) da Shelby sia l’assassino?

Tu non puoi sapere la verità. Tu crei la tua verità
Memento è un film di culto, che annovera attori di culto come il protagonista Guy Pearce (L.A. Confidential), Carrie-Ann Moss (Matrix) e una fotografia lo-fi che ben si associa con le immagini sfocate di qualcuno che le sta dimenticando. O che le ha già dimenticate.

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