Il detective Hercule Poirot è a bordo di un affascinante battello in crociera sul fiume Nilo, di cui sono ospiti anche due giovani in viaggio di nozze. L'atmosfera idilliaca, però, è infranta presto da morti violente e da una spasmodica ricerca dell'assassino.
L'adattamento di Kenneth Branagh dell'opera di Agatha Christie, seguito de "Assassinio sull'Orient Express", vede il regista ancora una volta ancora una volta nel doppio ruolo dietro la macchina da presa e davanti ad essa nei panni del leggendario detective Hercule Poirot. E' palese vedere come si diverta nei panni del super investigatore, l'intrattenimento per lo spettatore non è così efficace.
Ci sono varie cose che non funzionano: un'introduzione (con tanto di flashback) molto lunga ed elaborata che, anziché montare la tensione, finisce per annoiare; e una coppia principale (Armie Hammer e Gal Gadot) che è fin troppo rigida. La loro storia d'amore appassionata dovrebbe essere la forza trainante della trama e della messa in scena, ma non è così. Non hanno assolutamente alcuna connessione tra loro fisicamente o emotivamente. Il loro tempismo e il linguaggio del corpo sono tutti sbagliati. È impossibile credere che queste due persone si siano innamorate così intensamente e spontaneamente l'uno dell'altra da essere disposte a distruggere un fidanzamento (di lui) e un'amicizia preziosa (per lei) per stare insieme.
Non possiamo nemmeno goderci adeguatamente location e scenografie. Gran parte di Assassinio sul Nilo sembra vuota e artificiale, una versione in CGI di panorami legittimamente grandiosi e impressionanti. A volte, sembra di essere in un videogame, un'avventura poliziesca. Dato quanto tempo il film è stato ritardato a causa della pandemia, forse è quello che avrebbe dovuto essere.
Assassinio sul Nilo
Il Verdetto
L'amore di Branagh per la bibliografia della Christie è evidente ma non sufficiente per rendere "Assassinio sul Nilo" qualcosa di più di un'opera d'intrattenimento muscolare per cast, effetti, fotografia.