La prigionia di Moro vista dal privato dei suoi rapitori. Roma, 1978: Chiara diventa la "vivandaia" di Aldo Moro dopo il suo sequestro da parte delle Brigate Rosse. La ragazza fatica a conciliare la lotta armata con la vita di tutti i giorni, fatta di lavoro, fidanzato e rapporti con familiari, amici e colleghi.
Buongiorno, Notte è un film d'autore per eccellenza, perché l'autore (Marco Bellocchio) prende una fonte (Il libro Il Prigioniero della ex-brigatista Anna Laura Braghetti) e ci costruisce sopra una pellicola molto più personale di quanto potrebbe essere una semplice trasposizione.
Bellocchio scompone la linea narrativa su due piani, quello reale che narra di tutte le operazioni svolte dai brigatisti per creare il nascondiglio dove tenere sequestrato Moro, e uno più onirico che riguarda Chiara, il personaggio alter-ego della Braghetti, e tutti i suoi dubbi crescenti circa la bontà dell'operazione (e poi sul suo tragico esito).
I 55 giorni vengono raccontati tramite frammenti di vita quotidiana, le location sono limitatissime (l'appartamento-covo, il Ministero dove lavora Chiara) e sacrificate dalle inquadrature che prediligono primi o primissimi piani sugli attori.
Buongiorno, notte
Il Verdetto
Il Sogno, l'Ideologia, i Compromessi pubblici e privati, i Pink Floyd...un film costruito magnificamente nei tagli, nelle sequenze e nei dialoghi che raccontano la Storia racchiusa nelle storie umane.