C’è ancora domani

Scheda del Film

Titolo Originale
C'è ancora domani
Paese
 Italy
Casa di Produzione
Wildside, Vision Distribution
Regia
Paola Cortellesi
Producer
Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa
Sceneggiatura
Paola Cortellesi, Giulia Calenda, Furio Andreotti
Ideatore
Cast
Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Alessia Barela, Francesco Centorame, Raffaele Vannoli, Paola Tiziana Cruciani, Yonv Joseph, Federico Tocci, Priscilla Micol Marino, Maria Chiara Orti, Silvia Salvatori, Mattia Baldo, Gianmarco Filippini
Durata
1 h 58 min
Data di Uscita
26 Ottobre 2023
Generi
Commedia, Drammatico
Budget
Revenue
Sinossi
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l'imminente fidanzamento dell'amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.

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Recensione

Il rischio nel realizzare un film come “C’è ancora domani” era duplice: mettere in scena un’opera citazionista e cinefila del neo-realismo, o (peggio) realizzarne una versione quasi parodistica. Paola Cortellesi schiva le due pallottole con una scrittura ispirata e ben centrata (coadiuvata da Giulia Calenda e Furio Andreotti), che media tra l'”alto” del cinema d’autore e il “basso” del cinema popolare proponendo una storia didascalica, quasi pedagogica, sull’emancipazione femminile.

I punti forti sono da cercarsi proprio nella sceneggiatura, che riesce a raccontare una storia legittimamente databile nel 1946 con la sensibilità e l’attenzione al dettaglio odierna. Non c’è quasi mai la sensazione di un neo-realismo fake, neanche con il bianco e nero e certe accortezze estetiche che richiamano più o meno direttamente un mix tra De Sica, Rossellini, Lattuada e Blasetti. La scrittura prende per mano lo spettatore e lo porta a pensare ad una conclusione (impensabile per il 1946), per poi propinargli una brillante lezione civica.

Molte cose riescono, come la violenza sottintesa: non si vede mai Ivano picchiare Delia, solo in un caso ci viene mostrata la scena a mò di balletto, le restanti volte vengono chiuse porte e finestre, gli altri personaggi (e lo spettatore) restano fuori. Altre cose riescono meno: ci sono almeno un paio di forzature nella sceneggiatura che stonano con la verosomiglianza che questo film ha con l’epoca a cui si riferisce, e sebbene l’uso di una colonna sonora più moderna e basata sul cantautorato sia efficace, gli sketch ballati alla “Tutti pazzi per amore” assomigliano più ad una stonatura.

Il casting è azzeccato, anche la scelta di attrici dalla postura scenica borderline tra commedia e dramma (penso ad Emanuela Fanelli) è propedeutica ad un film che si muove agilmente tra la risata e il disagio per la situazione di sottomissione di Delia e delle altre donne. Valerio Mastandrea ha l’ingrato compito d’interpretare il marito manesco, e se la cava con un’interpretazione di livello. Meno centrato il personaggio del suocero, un Giorgio Colangeli in una versione incattivita di un classico ruolo “alla Aldo Fabrizi”.

C’è ancora domani
C’è ancora domani
Il Verdetto
"C'è ancora domani" è un'opera prima interessante più per le idee di scrittura che per l'estetica di messa in scena.
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7

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