Control

Scheda del Film

Titolo Originale
Control
Paese
 Australia,   United Kingdom,   United States of America
Casa di Produzione
Becker International, Claraflora, EM Media, NorthSee, Warner Music UK, Three Dogs And A Pony
Regia
Anton Corbijn
Producer
Anton Corbijn, Orian Williams, Todd Eckert
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Samantha Morton, Sam Riley, Alexandra Maria Lara, Joe Anderson, Toby Kebbell, Craig Parkinson, James Anthony Pearson, Harry Treadaway, Andrew Sheridan, Robert Shelly, Richard Bremmer, Tanya Myers, Martha Myers Lowe, Matthew McNulty, David Whittington, Margaret Jackman, Mary Jo Randle, Ben Naylor, John Cooper Clarke, James Fortune, Angus Addenbrooke, Nicola Harrison, June Alliss, George Newton, Mark Jardine, Herbert Grönemeyer, Paul Arlington, Tim Plester, Joanna Swain, Joseph Marshall, Laura Chambers, Eliot Otis Brown Walters, Monica Axelsson, Lotti Closs, Eady Williams
Durata
2 h 01 min
Data di Uscita
12 Settembre 2007
Generi
Drammatico
Budget
$5.000.000
Revenue
$8.200.000
Sinossi
Diretto dal celebre fotografo delle rockstar Anton Corbijn, Control racconta la vita di Ian Curtis, leader e cantante del celebre gruppo inglese dei Joy Division, morto suicida a soli 24 anni non ancora compiuti. Il film racconta la vita e la musica di Curtis e della sua band, concentrandosi sul suo carattere ombroso, sulla sua turbolenta vita matrimoniale, sui problemi con la depressione e l'epilessia. Basato sul libro “Touching From a Distance” scritto dalla moglie di Ian, Deborah, e musicato tra gli altri dai New Order, la band nata dalle ceneri dei Joy Division.

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Recensione

Control è il debutto alla regia di Anton Corbijn, noto fotografo e regista di videoclip musicali, che con questo film del 2007 porta sullo schermo la tormentata vita di Ian Curtis, il cantante della band post-punk Joy Division. Basato sulla biografia “Touching from a Distance” scritta dalla moglie di Curtis, Deborah, il film esplora la breve ma intensa esistenza del musicista, segnata da un successo crescente, problemi personali e il tragico epilogo con il suo suicidio a soli 23 anni.

Corbijn, grazie alla sua esperienza visiva, conferisce a Control un’estetica che è uno dei suoi elementi più distintivi. Girato interamente in bianco e nero, il film cattura l’epoca con una fotografia malinconica e sobria, evocativa tanto quanto i brani della band. Questo stile visivo non solo riflette l’atmosfera cupa della storia, ma rispecchia anche lo stato emotivo di Curtis, amplificando il senso di alienazione e desolazione che lo pervadeva.

La performance di Sam Riley nei panni di Ian Curtis è magistrale. Riley riesce a incarnare sia l’aspetto esteriore del carismatico frontman che la sua complessità interiore, fatta di insicurezze, ansie e lottare contro l’epilessia, condizione che peggiorò col passare del tempo. La sua interpretazione trasmette un senso di autentica fragilità, rendendo Curtis una figura tragica e umana. Un altro punto a favore del film è la colonna sonora. I brani dei Joy Division sono parte integrante della narrazione, e non solo per i fan della band: le canzoni rafforzano le emozioni sullo schermo e forniscono una finestra sulla mente di Curtis. L’inclusione di altre band e influenze dell’epoca arricchisce ulteriormente il contesto musicale del tempo.

Nonostante l’estetica e la performance di Riley, Control può risultare limitato nella sua esplorazione emotiva dei personaggi secondari, in particolare della moglie Deborah, interpretata da Samantha Morton. Sebbene il film si basi sul suo punto di vista, la sua caratterizzazione rimane spesso in secondo piano rispetto a quella di Ian. La narrazione tende a concentrarsi quasi esclusivamente sul tormento interiore di Curtis, tralasciando in parte la complessità del mondo che lo circondava, e rendendo la visione forse troppo focalizzata sulla sua sofferenza piuttosto che offrire uno sguardo più ampio sulla sua vita artistica e sul contributo al sound portato dagli altri membri della band.

Recensione, dove vederlo in streaming
Control
Il Verdetto
Control è un film profondamente atmosferico e visivamente affascinante, capace di catturare l'essenza dei Joy Division e la tragedia personale di Ian Curtis.
Il parere dei lettori0 Voti
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7.5

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