Diamanti grezzi
È così che vinco.
Scheda del Film
Strana storia, quella della produzione di Uncut gems dei fratelli Safdie. Doveva essere il loro secondo film dopo Daddy Longlegs, ma il progetto è stato messo in pausa varie volte lungo un decennio, durante il quale i due cineasti hanno sfornato altri due film fortunati come Heaven knows what e Good Time. Esperienze che sono servite a sviluppare organicamente trama e personaggi, tempo che è stato galantuomo perché ha permesso di trovare l'appoggio della casa produttiva di Martin Scorsese e di sostituire Jonah Hill con Adam Sandler nel ruolo del protagonista.
Girato con una fotografia granulosa in 35 mm (omaggio alla new Hollywood), Diamanti grezzi racconta la vicende di Howard Ratner, un classico tipo schlemiel ebraico in una continua lotta per far tornare i conti della sua vita privata e professionale. Howard ha una vitalità esorbitante e litigiosa che lo costringe a rinegoziare continuamente i parametri entro cui sopravvivere: parametri di natura squisitamente economica, poiché ogni cosa nella vita di Howard è commercio.
Geniale l'idea delle inquadrature soffocanti, sia nella gioielleria di Howard, sia ovunque egli si trovi. Danno bene l'idea di un uomo perennemente sotto assedio. I Safdie gli costruiscono intorno un fitto reticolo di corpi, volti e voci che si avvicendano e si sovrappongono di continuo: le inquadrature sono sempre sporcate dalla presenza di elementi eccentrici, presenze secondarie (o loro porzioni) che circondano il protagonista.
Altro particolare produttivo interessante è quello audio, con un impasto creato dall'overlapping dei dialoghi, dal diluvio sonoro della musica e dai rumori di sottofondo che lo rende una presenza senza soluzione di continuità.
Trailer e altro
Foto del film
