Dove vedere "Dieci inverni" in streaming
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Recensione
Qualsiasi relazione o storia è fatta di frammenti, quelli più significativi. E' lo storytelling stesso, in fondo, l'arte di mettere in fila degli eventi legati tra di loro da un filo conduttore. Nessuno di noi può affermare di ricordare tutto di un rapporto sentimentale. Ricordiamo quello che ci ha più colpiti, segnati, feriti, resi felici. E' la vita stessa ad essere così.
Nel 2009 Valerio Mieli era una regista diplomando del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dieci inverni nasce come un progetto-tesi, e con il supporto di Isabella Aguilar e Davide Lentieri alla sceneggiatura (da cui è stato tratto un libro), narra il susseguirsi delle stagioni della giovinezza di Silvestro (Michele Riondino) e Camilla (Isabella Ragonese). I due giovani s'incontrano ai tempi dell'Università, per poi conoscersi, avvicinarsi e allontanarsi più volte nel corso di dieci anni (o inverni, per citare il titolo). Non tutte le stagioni sono uguali, non tutti gli incontri lasciano un segno della stessa intensità, ma tutti contribuiscono al percorso di entrambi.
Girato in due location quantomeno insolite per il cinema moderno, la romantica Venezia e una esotica Mosca (più per ragioni di co-produzione russa, immagino), Dieci Inverni si configura come una commedia sentimentale che usa gli strumenti narrativi del racconto di formazione per entrambi i protagonisti. Le parabole dei due giovani sembrano antitetiche al punto da impedire, di fatto, di farli incontrare quando entrambi sono pronti ad accogliere l'amore corrisposto.
In principio, Silvestro è un ragazzo estroverso e fin troppo disinvolto, che con gli anni conoscerà meglio i suoi sentimenti e più volte sarà pronto al sacrificio, al fare un passo indietro, per amore di Camilla, che dopo un approccio iniziale estremamente timido e riservato, intraprende una relazione personale e professionale piuttosto complessa con un uomo più maturo in Russia, e ha modo di far soffrire più volte l'amico. L'orgoglio e la testardaggine di entrambi sono il sale che alimenta la loro storia, contornata da personaggi surreali almeno quanto i luoghi.
Dieci Inverni è un'opera prima dove l'attesa e prevista dose d'ingenuità è in realtà assai limitata. Sebbene non si tratti di uno dei classici film sulla precarietà in senso stretto, genere molto in voga in quel periodo, la precarietà dei rapporti e una cortina di disillusione ricoprono le azioni e i pensieri dei personaggi. Isabella Ragonese è perfetta nel celare la passione di Camilla negli sguardi algidi, ma forse il lavoro più interessante sul personaggio è quello di Michele Riondino, che intercetta la maturazione di Silvestro da un ciak all'altro.
Il Verdetto
"Dieci inverni" è una riuscitissima opera prima con cui Valerio Mieli incastra il racconto di formazione di due persone destinate, con i giusti tempi, ad amarsi.
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