Finale a sorpresa – Official Competition
Il miglior regista, i migliori attori, la miglior idea?
Scheda del Film
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Official Competition è quel che si può definire un “film per addetti ai lavori”.
Fin dall’inizio, la pellicola evoca un senso di disagio. Una cosa è avere un milionario che vuole finanziare un film solo per assicurarsi un’eredità culturale, ma cosa accade se tre diversi stili creativi entrano a far parte di un’unica produzione? Con la sperimentale Lola, il classico Ivan e l’arrogante Felix in capo al film, la combinazione di tutti e tre crea immediatamente un disastro, con i loro ego che minacciano la produzione ancor prima che le telecamere inizino a girare. Chiunque abbia lavorato nel settore vi potrà confermare che, seppur estremo, il conflitto descritto dagli argentini Gastón Duprat e Mariano Cohn è pane quotidiano dei set di tutto il mondo.
Attraverso la sceneggiatura e la scenografia, Official Competition si perde nella pretesa crescente dei suoi personaggi, svelandone pian piano la superficialità. Ivan promuove un metodo di recitazione radicato e classico. Tuttavia, condivide tranquillamente la stessa arroganza della sua regista e del co-protagonista, mostrata attraverso un immaginario discorso di accettazione del premio, un’idea che in precedenza aveva deriso. Nel frattempo, Felix è una star superficiale che sembra recitare per la fama e i riconoscimenti. Con la regia di Lola (in realtà quella di Duprat e Cohn) che li vede per lo più uno di fronte all’altro, la tensione tra gli attori che cercano di dimostrare di essere uno migliore dell’altro a volte appare infantile, soprattutto perché nessuno dei due è disposto a imparare o collaborare. Combinata con un limitato senso di intimità, specialmente in un ambiente molto spazioso, la loro relazione diventa un orologio ticchettante su chi romperà per primo.
In una bizzarra performance di Penelope Cruz, Lola alimenta la loro natura competitiva con il pretesto di consolidare il proprio ego attraverso la natura perfezionista e i metodi non ortodossi. Nel frattempo, la sua natura gelida ne ostacola l’emotività, soprattutto quando un momento apparentemente tenero mostra la sua umanità e una fessura nella sua armatura. Sebbene queste scene offrano alcuni dei momenti più leggeri del film, esaltati dalla divertente chimica di Banderas e Martinez, sono troppo brevi per essere pienamente apprezzate dal pubblico.
Sfortunatamente, le loro continue tensioni alla fine dominano la narrazione con poche deviazioni, quindi il tono diventa per lo più monotono. Quando il film raggiunge un climax inaspettato, ogni empatia per i loro sforzi si perde e la competizione diventa una satira piatta, nonostante i migliori sforzi degli attori.