Denmark, Estonia, Finland, France, Italy, Norway, Slovenia, Spain, Sweden, United States of America
Casa di Produzione
Final Cut for Real, ARTE, VPRO, RYOT Films, Det Danske Filminstitut, Svenska Filminstitutet, Norsk Filminstitutt, Nordisk Film & TV Fond, Den Vestdanske Filmpulje, MEDIA sub-programme of Creative Europe, Région Bretagne, Pictanovo, CNC, La Procirep-Angoa, MostFilms, Mer Film AS, VICE Media, Copenhagen Film Fund, DR, The Fritt Ord Foundation, I Wonder Pictures, Movistar+, Cinephil, Left Handed Films, Neon, SVT
Amin ha 36 anni, vive in Danimarca, è un affermato docente universitario e sta per sposarsi con il suo compagno. Ma proprio poco prima delle nozze, il passato torna a fargli visita, facendogli ripercorrere gli anni della sua gioventù, quando dall’Afghanistan arrivò in nord Europa dopo un lungo viaggio, con la speranza di chiedere asilo. Flee è il racconto di una fuga che si trasforma in un inno alla vita e alla libertà, un percorso umano intessuto di sfide e gioia contagiosa, una cronaca veritiera e poetica della ricerca della felicità, che apprendiamo dalla viva voce del protagonista.
Ammiro l'aspetto artistico di Flee, ma non sono sicuro che l'animazione sia così funzionale al tipo di storia che vuole raccontare. Sento che l'approccio ne attenua l'impatto, quasi tenendo lo spettatore a distanza, invitandolo a prestare più attenzione alla sua forma piuttosto che al suo contenuto. Non è del tutto un aspetto negativo, però, perché probabilmente non l'avrei visto se fosse stato un semplice documentario. Anche i piccoli inserti di filmati d'archivio sono un surplus che forse si poteva evitare. La modalità di racconto fornisce un'importante copertura dell'anonimato al racconto di Amin, che, come apprendiamo, è necessario data la precarietà del suo status di rifugiato.
Il racconto di Amin copre il terrore iniziale della sua famiglia nell'essere colta nelle prime fasi della guerra civile in Afghanistan dopo il ritiro sovietico, e di come suo padre venne imprigionato e mai più visto. Racconta della fuga, dapprima in Russia per poi arrivare infine in Europa occidentale tramite trafficanti di esseri umani, e finire separati in diversi paesi. Il racconto è una prova, per il pubblico e soprattutto per Amin. È la prima volta che racconta le sue esperienze a qualcuno al di fuori della sua famiglia. Si presenta come un uomo intelligente e sensibile che è stato comprensibilmente danneggiato da tutto ciò che ha passato. Ma il film è anche una sorta di celebrazione del modo in cui sta parzialmente "abbassando la guardia" e accettando l'amore del suo ragazzo sulla lunga strada verso un futuro più semplice e felice.
Flee
Il Verdetto
"Flee" estende e mescola i confini di vari generi (documentario, memoir, film di formazione) in prodotto d'animazione che, pur visivamente estasiante, sembra esso stesso in balia del suo potere narrativo.