Gorky Park

Fino a che punto la nostalgia retrò può giustificare degli errori da pennarello rosso? Gorky Park magari è stato anche un thriller grintoso e all'avanguardia nel 1983, ma con il senno di poi la sua messa a fuoco si è attenuata con l'età. Le riprese in esterni tra Helsinki e Stoccolma simulano perfettamente l'atmosfera invernale della Mosca della Guerra Fredda, ma l'atmosfera è spesso contrastata dalla colonna sonora di James Horner, smisuratamente anni '80. La prima metà del film si muove a un ritmo lento. Fondamentalmente abbiamo un caso di omicidio plurimo con un solo sospettato. Tuttavia la pellicola si anima nella seconda metà e si conclude con una resa dei conti tesa e ben messa in scena.

Veniamo alle note più dolenti. Avendo deciso che nessuno degli attori avrebbe simulato un accento russo, come già avvenuto altre volte a Hollywood si è optato di dare a tutti i personaggi non americani un accento britannico. Quindi tutti i russi vengo interpretati da inglesi tranne l'esordiente (di origine) polacca Joanna Pacula e William Hurt, che è costretto a fingere senza successo un accento britannico. Lee Marvin e Brian Dennehy interpretano gli americani ed entrambi offrono ottime performance, sebbene con screen time limitato. La maggior parte del film si concentra sulla relazione tra Hurt e Pacula. I dialoghi tra i due sono sciocchi e deludenti, la loro recitazione non è convincente e mostrano di avere poca chimica tra di loro, per nulla ravvivata da una scena di sesso abbastanza gratuita. Hurt è stato uno dei migliori attori degli anni '80, ma in questo film molte cose, tra cui la sua prestazione, non hanno funzionato.

Gorky Park

Il Verdetto

Un film che soffre di problemi di ritmo e di un copione debole. Un film che è invecchiato male, così come la sua colonna sonora.

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