Il diario di Bridget Jones

Per tutte quelle che sono corteggiate, illuse... e poi mollate

Scheda del Film

Titolo Originale
Bridget Jones's Diary
Paese
 United Kingdom
Casa di Produzione
Working Title Films, Little Bird
Regia
Sharon Maguire
Producer
Tim Bevan, Eric Fellner, Jonathan Cavendish
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Jim Broadbent, Gemma Jones, James Callis, Sally Phillips, Shirley Henderson, Embeth Davidtz, Lisa Barbuscia, Celia Imrie, James Faulkner, Charmian May, Paul Brooke, Felicity Montagu, Neil Pearson, Honor Blackman, Patrick Barlow, Gareth Marks, Claire Skinner, Dolly Wells, Mark Lingwood, Sara Stockbridge, Donald Douglas, Dominic McHale, Joan Blackham, Toby Whithouse, Emma Amos, Sulayman Al-Bassam, Lisa Kay, John Clegg, Renu Setna, Stewart Wright, Charlie Caine, Matthew Bates, Rebecca Charles, Salman Rushdie, Jeffrey Archer, Crispin Bonham-Carter, David Cann, Sarah Alexander, Joseph Alessi
Durata
1 h 37 min
Data di Uscita
13 Aprile 2001
Generi
Commedia, Romantico, Drammatico
Budget
$25.000.000
Revenue
$281.929.795
Sinossi
Bridget è una ragazza perennemente in lotta con la bilancia, il suo lavoro, la mancanza di un uomo, gli anni che passano e le molte - a suo dire - sue imperfezioni. Come buon proposito per l'anno nuovo, decide di prendere in mano la sua vita tenendo un diario nel quale scrivere sempre tutta la verità. I fuochi d'artificio iniziano quando il suo affascinante, ma inaffidabile, capo comincia ad interessarsi alla 'bizzarra' miss Jones. Si getteranno nella mischia anche una banda di eccentrici amici e, soprattutto, una nuova conoscenza, che sembra poco simpatica ma in seguito riserverà delle sorprese.

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Recensione

Se esistesse un premio Oscar per il miglior casting (e dovrebbe esistere, altroché, li elargiscono alle categorie più assurde…), questo film lo avrebbe probabilmente vinto, o sarebbe stato una nomination certa. Non un attore fuori ruolo, e se qualcuno puntasse il dito sulla nazionalità di Renée Zellweger, gli risponderei “Ti sei veramente accorto che non è inglese?”

Diciamo la verità, Il diario di Bridget Jones è un film di attori proprio perché il cast è migliore dello script, ovvero dell’adattamento del romanzo di Helen Fielding: quel che funzionava su carta, in prima persona, su schermo e con una voce narrante funziona meno. Badate bene, non sto affermando che non si ride, la pellicola è ricca di scene divertenti, ma nello sviluppo della trama la qualità oscilla pericolosamente come il peso della protagonista. Il triangolo amoroso, di per sé, è abbastanza moscio e prevedibile. Bello invece il commento sonoro, la scelta delle canzoni contemporanee è molto azzeccata e aiuta a rendere memorabili i momenti più significativi del film.

La buona Bridget ha avuto anche la sfiga, oltre di avere ben due sequel dimenticabili, d’invecchiare maluccio come personaggio: nel 2001 era sicuramente qualcosa di disruptive, non una proto-femminista ma comunque un tipo di donna (trentenne, single, lavoratrice) che non godeva di alcuna rappresentazione meritoria, ad eccezione, e solo Oltreoceano, di Sex and the City. Dopo oltre vent’anni, passati in rassegna con una serie di protagonista femminili forti su piccolo (soprattutto) e grande schermo, il suo Diario ci sembra molto meno interessante.

Il diario di Bridget Jones
Il diario di Bridget Jones
Il Verdetto
Non è sicuramente nella hall of fame delle "romcom", ma "Il Diario di Bridget Jones" ha lanciato la carriera della Zellweger e resta una divertente ora e mezza da passare senza pensieri.
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