Amer, Archimede, Le Pacte, HanWay Films, New Sparta Films, Recorded Picture Company, Fonds Eurimages du Conseil de l'Europe, Regione Lazio, Gamenet, Banca Popolare di Vicenza, Morato Pane & Idee, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 01 Distribution, Apulia Film Commission, RAI
Nel 1600 una regina non riesce più a sorridere, consumata dal desiderio di quel figlio che non arriva. Due anziane sorelle fanno leva su un equivoco per attirare le attenzioni di un re erotomane sempre affamato di carne fresca. Un sovrano organizza quindi un torneo per dare in sposa la figlia, contando sul fatto che nessuno dei pretendenti supererà la prova da lui ideata, così la figlia non lascerà il suo fianco e i confini angusti del loro castello.
Cos'è - "Il racconto dei racconti" è un film di Matteo Garrone, presentato al Festival di Cannes assieme ai lavori di Sorrentino e Nanni Moretti. Forte di una produzione e di un cast internazionale, la pellicola porta sul grande schermo tre delle fiabe raccolte nel libro "Lo cunto de li cunti", scritto in lingua napoletana da Gianbattista Basile (1566-1632), dal quale molte delle favole più famose (Cenerentola, per dire) sono state ispirate.
Com'è - E' un film che richiama molto alcuni degli stilemi tematici e artistici dell'epoca in cui è ambientato, il Seicento. Colorato, ricco, carnale, sensuale, Garrone ci tratteggia tre storie in cui la passione, l'amore e il senso di possesso s'intrecciano vorticosamente. In "Pulce", un re (Toby Jones) da in sposa la propria figlia ad un orco che vince un singolare concorso; in "Le due vecchie" l'insaziabile sete sessuale di un vanesio monarca (Vincent Cassel) dà luogo ad una serie di equivoci con due anziane sorelle; in "La Regina", la bramosia ossessiva di maternità della regnante (Salma Hayek) genererà due ragazzi legati dall'aspetto fisico identico ma divisi dalla differente estrazione sociale.
Perché vederlo - Tecnicamente ineccepibile, il film di Garrone regala un'esperienza visiva importante, tra fotografia, costumi, effetti e location, raccolte dal meglio di storia e natura italiana. Le fiabe sono "adulte", dimenticatevi le bambinate figlie del Novecento e della narrativa disneyana, qui parliamo di situazioni allegoriche che tratteggiano sentimenti e debolezze umane.
Perché non vederlo - Credo che manchi qualcosa alla costruzione della sceneggiatura scritta da Garrone e dai suoi collaboratori. Ho letto di mancanza di budget che ha imposto un taglio nelle riprese; l'intreccio tra le tre storie, evidente nel prologo e nell'epilogo quando i personaggi si ritrovano per due cerimonie, è invece assente nelle due ore, quando si passa da una trama all'altra con dei bruschi "neri".
Una battuta - "Io sono pronta a morire pur di sentire la vita crescere dentro di me."
Il racconto dei racconti
Il Verdetto
Esperienza visiva notevole, "Il Racconto dei Racconti" non lo è invece altrettanto dal punto di vista narrativo.