Ettore (Marco Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Ha scontato 5 anni di carcere per una rapina commessa con dei complici di cui non ha mai rivelato i nomi. Alle spalle ha una relazione finita male con Laura, da cui ha avuto una figlia che non ha mai potuto conoscere. Non ha grandi alternative se non quella di continuare a fare il rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti), un amabile signore che non ha niente di valore che si possa rubare. In compenso ha una bizzarra rivelazione da fare ad Ettore: dichiara infatti di essere Babbo Natale. Ettore è decisamente scettico: Nicola sarà davvero chi dice di essere?
Esistono due categorie di film "natalizi": ci sono quelli che lo diventano spontaneamente, di solito perché il Natale è un elemento di sottofondo rispetto alla trama generale; ci sono poi quelli dove il Natale è il vero protagonista del film, tanto da essere anche nel titolo. In generale, nella prima categoria vengono annoverate pellicole di qualità assoluta: pensate a La vita è meravigliosa, ma anche a Una poltrona per due, senza contare classificazioni più estreme (per molti Die Hard è un classico natalizio...); nel secondo gruppo ci sono quei film di cassetta che imperversano nel catalogo Netflix. Sapete benissimo a cosa mi riferisco: commediole innocue per famiglie, buoni sentimenti, lieto fine.
Se lo fanno gli americani, perché non possiamo farlo anche noi? Edoardo Falcone è uno specialista di film leggeri che partono da presupposti assurdi. In questo film c'è Gigi Proietti che vive a Roma, ma in realtà è Babbo Natale, con tanto di deposito segreto per i giocattoli, elfi-aiutanti, slitta motorizzata e costume con superpoteri. L'incontro con il (maldestro) ladro Ettore è abbastanza fortuito e prevedibile, così come lo è tutto l'arco narrativo del personaggio di Marco Giallini, impegnato in un'improbabile, quanto divertente opera di riscatto personale. Il limite dell'attore romano è sempre lo stesso, ovvero quello d'interpretare un unico personaggio (se stesso), tuttavia in questo contesto è paradossalmente più credibile del solito.
Il rammarico più grande, probabilmente, è quello dei produttori: senza la pandemia questo film sarebbe uscito in sala un anno prima, nel momento giusto per cavalcare mediaticamente la scomparsa di Proietti, qui alla sua ultima interpretazione.
Io sono Babbo Natale
Il Verdetto
"Io sono Babbo Natale" è un'innocua e non sgradevole risposta nostrana ai filmetti natalizi di cassetta.