Dove vedere “L’albero” in streaming
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Recensione
L’Albero di Sara Petraglia è un ritratto intimo e doloroso della generazione dei ventenni, raccontato attraverso gli occhi di due giovani donne, Bianca e Angelica. La regista, qui al suo debutto, mette in scena una Roma sotterranea e malinconica, dove la ricerca di significato e il desiderio di evasione si intrecciano con la dipendenza dalla cocaina e un’amicizia che sfocia in una relazione tossica.
Il film esplora le inquietudini giovanili, l’incapacità di trovare un posto nel mondo e il senso di perdita continuo che le protagoniste vivono. Bianca, interpretata da Tecla Insolia, si è allontanata dall’università e dalla famiglia per vivere con Angelica (Carlotta Gamba), la sua migliore amica e oggetto di un amore non corrisposto o forse troppo confuso per essere definito. Il loro legame, inizialmente forte, si deteriora sotto il peso delle loro fragilità e delle dipendenze, sia emotive che chimiche.
Visivamente, L’Albero si distingue per una fotografia evocativa e struggente. Le atmosfere cupe e oniriche che avvolgono la Roma notturna rendono il film visivamente accattivante, contribuendo a creare un senso di alienazione che rispecchia perfettamente lo stato emotivo delle protagoniste. L’albero che dà il titolo al film, sempre visibile dalla finestra, diventa simbolo di crescita e cambiamento che le due ragazze non riescono a raggiungere, un’immagine statica che contrasta con il loro senso di smarrimento.
Petraglia dimostra una certa abilità nel raccontare il malessere interiore dei personaggi, ma la narrazione soffre a volte di una frammentarietà che lascia alcune questioni irrisolte. I dialoghi, spesso introspettivi, sono talvolta troppo ermetici, e il ritmo della storia può risultare disorientante, soprattutto verso la conclusione, che lascia lo spettatore con una sensazione di incompiutezza.