Assunto come general manager della squadra di baseball degli Oakland's Athletics, Billy Beane cerca di trovare in un complesso sistema computerizzato d'analisi statistica il modo per scovare i migliori giocatori da mettere sotto contratto e schierare in campo, così da tornare finalmente a vincere.
Qui in Italia del baseball non ce ne importa nulla, ma negli Stati Uniti è praticamente uno degli sport nazionali, assieme al football e al basket. Quindi è ovvio che esista tutta una filmografia dedicata al baseball, con diverse accezioni: dalla commedia scanzonata (ricordate Major League?) ad opere più drammatiche e legate all'impresa sportiva.
Probabilmente nessuno, però, è vagamente simile a questo Moneyball di Bennett Miller (Truman Capote): più di qualcosa ha a che fare con la sceneggiatura, scritta da un guru dello script come Aaron Sorkin. Come spesso accade, il titolo italiano derubrica la prospettiva su cui è stata costruita questa pellicola, facendolo somigliare ad uno dei tanti film sportivi che si può ignorare senza rimpianti.
Beh, Moneyball non è un film sportivo in senso stretto. Certo, si parla e si vive di baseball, ma lo si fa con un approccio del tutto particolare, poco romantico. "Comprare vittorie, non giocatori" è questo che l'assistente di Billy Beane (Brad Pitt), interpretato da Jonah Hill, suggerisce al suo manager. Sbarcato alla guida degli Oakland Athletics, la squadra economicamente più malmessa della Lega, egli inizierà ad usare le statistiche per avallare le proprie scelte. Niente più giudizi personali dell'allenatore, "mi piace questo o quello"...si contano le basi conquistate, si pesca negli scarti degli altri purché funzionali allo scopo.
Come tanti film post-crisi del 2008, Moneyball ci certifica la fine del Sogno Americano, con un racconto di formazione adulto e privo di sensazionalismi, in cui si impara a convivere con sé stessi e con il fallimento. Oltre alle ottime interpretazioni di tutto il cast (oltre a Pitt e Hill, anche il grande Philip Seymour Hoffmann e Robin Wright), si fanno molto apprezzare la fotografia e la colonna sonora.
L’arte di vincere
Il Verdetto
"Moneyball" è un ottimo esempio di come si possa prendere un tema di nicchia (soprattutto in Italia) e farne un ottimo film.