Maria
Scheda del Film
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Recensione
“Maria” (2024), diretto da Pablo Larraín, è il terzo capitolo della sua trilogia di biopic dedicata a icone femminili tormentate, dopo Jackie (2016) e Spencer (2021). Questa volta, Larraín esplora la vita di Maria Callas, leggendaria soprano, concentrandosi sugli ultimi giorni della sua vita a Parigi nel 1977. La narrazione è strutturata attraverso flashback e interviste televisive che svelano i demoni interiori della cantante, ormai lontana dalle luci dei riflettori e alle prese con la sua identità pubblica e privata.
Il film si distingue per l’interpretazione straordinaria di Angelina Jolie, che cattura la fragilità e la forza della “Divina”. Il suo ritratto della Callas è elogiabile per la profondità emotiva, con un mix di eleganza e tormento interiore, supportato da una fotografia malinconica e spesso claustrofobica che rafforza l’idea di una donna intrappolata nel proprio mito. Tuttavia, il film potrebbe sembrare eccessivamente fatalista, con un ritmo troppo lento e una narrazione che rischia di essere ripetitiva.
Visivamente impeccabile, Maria soffre per una certa prevedibilità nella struttura narrativa, ma resta un’opera affascinante per chi apprezza il cinema contemplativo e psicologico di Larraín, con un’enfasi sulle contraddizioni della vita delle celebrità e i loro tormenti interiori.
