Siccità
Scheda del Film
Dove vedere “Siccità” in streaming
E’ un po’ triste notare che un autore meritorio come Paolo Virzì stia iniziando ad avere difficoltà nel raccontare la realtà. Dopo il mediocre e nostalgico “Notti magiche” il regista toscano ha voluto rilanciare con un’opera corale a strettissimo giro di attualità. Il Don’t look up italiano? Forse no, se non per lo scarso tempismo nel raccontare l’era-COVID un minuto troppo presto per essere distaccato, e un minuto troppo tardi per essere originale.
Eppure il pretesto narrativo, quello più evidente tanto da dare il titolo al film, non potrebbe essere più allineato ai tempi che corrono. Dopo un’estate in cui il mondo è letteralmente rosolato, Siccità dovrebbe suonare come una nota di avvertimento urgente. I due temi alla base del film – la pandemia di COVID-19 e la crisi climatica – hanno in effetti permesso a Virzì di creare un numero infinito di commenti sociali e politici durante tutto il film. Il cast numeroso è stato assemblato con personaggi che interagiscono in una struttura narrativa simile a Crash o Magnolia: colpa, inganno, avidità, sopravvivenza e perdono.
Il problema più grande è che Virzi e i suoi co-sceneggiatori (Paolo Giordano, Francesca Archibugi e Francesco Piccolo, tra gli altri) tentano di coprire così tante idee che lo spettatore ne resta disorientato. Quella che suona come una narrativa complessa e profonda finisce per richiedere troppo tempo per essere risolta. La pellicola ha un numero schiacciante di dialoghi che commentano i social media moderni, la cancel culture, le app di ride sharing, la religione, il governo, il consumismo, il cambiamento climatico e altro ancora. Di conseguenza, nel creare così tanti personaggi, allo spettatore rimangono più domande di quelle con cui ha iniziato e le conclusioni che vengono tratte non sembrano così soddisfacenti.