The Irishman

Scheda del Film

Titolo Originale
The Irishman
Paese
 United States of America
Casa di Produzione
Tribeca Productions, Sikelia Productions, Winkler Films
Regia
Martin Scorsese
Producer
Robert De Niro, Martin Scorsese, Jane Rosenthal, Irwin Winkler, Randall Emmett, Emma Tillinger Koskoff, Troy Allen, Gastón Pavlovich, Gerald Chamales, Gabriele Israilovici
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Stephen Graham, Ray Romano, Harvey Keitel, Bobby Cannavale, Anna Paquin, Stephanie Kurtzuba, Kathrine Narducci, Welker White, Jesse Plemons, Jack Huston, Domenick Lombardozzi, Paul Herman, Louis Cancelmi, Gary Basaraba, Marin Ireland
Durata
3 h 29 min
Data di Uscita
1 Novembre 2019
Generi
Poliziesco, Drammatico, Storico, Biografico
Budget
$159.000.000
Revenue
$8.000.000
Sinossi
Frank Sheeran è un sicario della mafia e veterano della seconda guerra mondiale che sviluppa le sue abilità da esecutore criminale durante il suo servizio in Italia. Diventato vecchio, Sheeran riflette sugli eventi che hanno definito la sua carriera di sicario, in particolare il ruolo che ha avuto nella scomparsa del leader sindacale Jimmy Hoffa, suo amico di vecchia data, e del suo coinvolgimento con la famiglia criminale Bufalino.

Dove vedere “The Irishman” in streaming

Se vuoi assicurarti i migliori film e serie TV, iscriviti alle seguenti piattaforme streaming:

Recensione

Se ha il coltello scappa...

Martin Scorsese è un regista che ama gli estremi, per questo motivo in un film ha un protagonista sopra le righe (Wolf of Wall Street) e magari in quello successivo è invece uno scrupoloso praticante dell'auto-abnegazione (Silence). Che succede invece se il regista mescola l'auto-abnegazione con un classico contesto scorsesiano di personaggi eccessivi (mafiosi)? Ecco che abbiamo The Irishman.

Il nuovo film è stato adattato da Steven Zaillian da un libro di Charles Brandt, in parte basato sulle conversazioni con il vero Frank Sheeran, morto nel 2003, e intitolato "I Heard You Paint Houses". Vediamo la frase sullo schermo, scritta in grande. Apparentemente, è quello che si chiede a un sicario per verificare la sua disponibilità, anche se non sei veramente interessato a ridipingere la tua casa.

La storia è raccontata in flashback, in voice over o alla telecamera, con Frank (Robert De Niro) intervistato come in un documentario. Scivoliamo attraverso i decenni, tracciando l'ascesa, il declino e la caduta di Frank. Lo vediamo come un giovane uomo, che consegna carne all'ingrosso, e quindi al soldo dei Bufalino, noto clan criminale di Filadelfia. Frank, accusato di furto, è difeso da Bill Bufalino (Ray Romano) e diventa amico di suo cugino Russell (Joe Pesci), che diventa mentore e compagno di vita. Frank sale di grado, come spesso accade con Scorsese, dai piccoli dettagli: una pistola consegnata in un sacchetto di carta marrone, come fosse un sandwich.

Sheeran va quindi a lavorare per Jimmy Hoffa su richiesta di Bufalino, come aiutante, guardia del corpo e spia. È istruttivo confrontare l'Hoffa di Pacino con quello di Jack Nicholson, nel sottovalutato film del 1992. Pacino è più magro e con uno sguardo diffidente; Nicholson è più un bulldog: quadrato, spreca meno parole e quindi sembra più tenace.

Come dicevo, l'incipit parte dagli ultimi giorni di Sheeran, ma è in gran parte un flashback con i suoi flashback. Il filo conduttore è un lungo ma banale viaggio nel 1975 a un matrimonio con Sheeran al volante, Russell sul sedile del passeggero e le mogli dei due nella parte posteriore.

Gran parte di "The Irishman", nelle sue fasi successive, è consumato dal mistero di Hoffa, forse troppo, con il peso aggiunto dalla speculazione. Hoffa scomparve il 30 luglio 1975 senza lasciare traccia; da allora sono circolate numerosi voci e teorie del complotto e il film, sostenendo le affermazioni fatte da Brandt, nel suo libro, identifica Frank come l'assassino di Hoffa. Scorsese è abilissimo a "vendere" questa tesi, la mette in scena con una spietata calma tale che lo spettatore non può che accettarla come una verità documentaristica.

Questo è il metodo del film: paziente, composto e freddo fin dal punto di partenza.

Dopo anni passati a fare film di cassetta senza arte né parte, Robert De Niro è ancora una volta spinto a mettersi alla prova. Il suo Sheeran sembra superficialmente apatico, ma andando a guardare meglio prova evidente dolore e rimorso (per il non-rapporto con una delle figlie), che a volte si manifesta in una smorfia senza denti, ma più spesso si traduce in balbuzie che segnalano panico interno. La prova è convincente aldilà del fatto che interpreti un irlandese che parla come un italiano, o che abbia le lenti a contatto colorate, persino aldilà dei tanto chiacchierati (e costosi) effetti speciali di ringiovanimento, che non sono stati in grado di eliminare la camminata "da vecchio" del 76enne De Niro.

Se De Niro è bravo, Joe Pesci è fantastico. Chi se lo poteva immaginare in questo ruolo equilibrato, di chi cerca di mediare ogni incontro e trattativa, che accetta l'omicidio come inevitabile ("è quel che è...") ma, comunque, vede in esso un segno di fallimento? Ringraziamo il cielo che sia uscito dalla pensione per fare questo film.

Tornando al film, per molti è troppo lungo (tre ore e mezza), ma nessuno può dire che sia sopravvalutato. Si prende i suoi tempi e, a differenza di altri film di Scorsese, rallenta il passo con l'invecchiamento dei suoi personaggi, arrivando ad un finale più intimista e riflessivo che consente al regista di chiudere il cerchio.

Locandina del Film "The Irishman"
The Irishman
Il Verdetto
The Irishman è un riuscito film che consegna ai posteri una generazione, un pezzo di storia recente americana e lo stile registico di Martin Scorsese. Una pellicola che, a differenza del suo protagonista Frank Sheeran, non ha rimpianti.
Il parere dei lettori0 Voti
0
8

Trailer e altro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Voto Finale