Volevo nascondermi

Scheda del Film

Titolo Originale
Volevo nascondermi
Paese
 Italy
Casa di Produzione
Palomar, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Aranciafilm, Regione Emilia-Romagna, RAI
Regia
Giorgio Diritti
Producer
Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Max Gusberti
Sceneggiatura
Giorgio Diritti, Fredo Valla, Tania Pedroni
Ideatore
Cast
Elio Germano, Oliver Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi, Orietta Notari, Fabrizio Careddu, Andrea Gherpelli, Denis Campitelli, Filippo Marchi, Maurizio Pagliari, Francesca Manfredini, Daniela Rossi, Mario Perrotta, Paolo Dallasta:, Gianni Fantoni, Paola Lavini, Simone Allai, Paolo Rossi, Giancarlo Ratti, Gabriele Majo, Duilio Pizzocchi, Orfeo Orlando, Dagny Gioulami, Peter Hottinger
Durata
2 h 00 min
Data di Uscita
27 Febbraio 2020
Generi
Drammatico, Biografico
Budget
Revenue
Sinossi
Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo. “El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato, diventa il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari, stando sulla sponda del Po. Quella di Ligabue è una “favola” in cui emerge la ricchezza della diversità e le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività.

Dove vedere “Volevo nascondermi” in streaming

Esistono film scritti per raccontare una storia e altri scritti per evidenziare una grande prova attoriale.

Volevo nascondermi persegue entrambi gli obiettivi: è un biopic su un personaggio così particolare (naif, come la sua arte) come il pittore Antonio Ligabue, e lo fa interpretare ad un grande attore come Elio Germano.

Di arte, in questo film, se ne vede poca. C'è, ovviamente, si percepisce di sfuggita, è più un mezzo di riscatto per un uomo straniero in due patrie (Italia e Svizzera), emarginato per i suoi problemi di salute, incapace di comunicare i suoi pensieri e sentimenti se non con il pennello.

Toni lo ripete spesso, nel corso della pellicola, che lui è un artista. E' la sua forma di autolegittimazione nei confronti di una ambiente sociale che lo ha sempre messo da parte, arrivando ad accettarlo forzatamente per il suo innegabile contributo alla scena pittorica e scultorea. E allora i quadri diventano una merce di scambio per i beni materiali: motociclette, auto, vestiti...Toni spende tutto quello che guadagna, e lo fa per lenire le sofferenze dell'unico vero amore, Cesarina, osteggiato dalla famiglia di lei.

E' dunque la vicenda umana e personale di Toni, più che quella artistica, a dominare il racconto di Giorgio Diritti, che non forza la mano né sulle contraddizioni, né sulla genialità di Ligabue. Non tralascia però gli eccessi comportamentali dell'artista, fin dall'incipit estremamente frammentato del suo periodo svizzero, l'impossibilità e la non volontà di essere compreso, in rapide scene dai toni grigi e freddi; poi arrivano le splendide location emiliane fotografate da Matteo Cocco a incorniciare il riscatto dell'artista. Il lavoro di Elio Germano sulla fisicità espressiva di Ligabue è stato clamoroso: il rischio di sfociare nella parodia o nella macchietta era dietro l'angolo, ma l'attore romano ne è sfuggito. La performance del protagonista è stata aiutata anche dal gran lavoro del trucco nel replicare le malformazioni e i segni sul volto di Toni. Il resto lo fa la voce, lo stretto dialetto reggiano, i suoi gutturali e secchi emessi a mezza bocca, l'atteggiamento di chi non vuole spiegare perché non saprebbe farlo.

Locandina del Film ""
Volevo nascondermi
Il Verdetto
"Volevo nascondermi" è un biopic con molti difetti, sostenuto però da una meravigliosa fotografia e dall'ennesima, iconica, prova d'attore di Elio Germano.
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6.5

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