19 Maggio 2021

Gipi – S.

gipi s. recensioneGenere: Biografico, Storico, Guerra

Autore: Gipi

Editore: Coconino Press

Uscita italiana: prima edizione 2006

Formato: 112 pagine a colori, formato 21,5 x 29 cm

Sinossi: S. racconta storie: racconta del bombardamento di Pisa, ma anche di quando è diventato vecchio, mescolando i ricordi e passando indifferentemente a parlare della propria infanzia. S. parla con il figlio e il tempo sembra cancellarsi. S. avrà un'esperienza emozionante lunga un giorno e questo influenzerà la sua vita futura così come quella passata.

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I ricordi possono essere descritti come dei sogni coscienti? Di solito sono confusi. Più sono lontani nel tempo, più finiamo per alterare l'accaduto, in maniera emotiva. Ci tornano in mente nei momenti più sorprendenti, nei formati più differenti: frammenti, interruzioni, frasi.

La quarta graphic novel di Gipi è interamente costruita sui ricordi, un circolo onirico che rincorre diverse angolature delle stesse vicende che si rimpallano attorno alla figura centrale di S., ritagliata attorno a Sergio, il padre di Gipi, scomparso poco prima della realizzazione di quest'opera. Quanta vera biografia c'è? Quanta autofiction? Non ci è dato saperlo. Quello che si percepisce, in queste cento pagine, è qualche filo di rimpianto per certi episodi di ribellione giovanile che occupano (volutamente?) poco spazio nella narrazione.

I frammenti "portanti" della storia sono tre vicende del periodo della Seconda Guerra Mondiale (il bombardamento, un'ispezione dei nazisti e la fuga di due giovani reclute tedesche), un racconto della fanciullezza di Gipi e i momenti immediatamente successivi alla morte di S. La malinconia è intrisa in ogni pagina di questo fumetto, una molteplice elaborazione del lutto per l'artista toscano. La lettura non è semplice, sia per i repentini "cambi di scena", sia per un lettering fin troppo originale, ovvero scritto (con tanto di cancellature) direttamente da Gipi sulle tavole. Per leggere S. ci vuole tanta pazienza, anche perché non è una storia con un vero "finale", non bisogna correre in fondo alle pagine per scoprire cosa succede.

Come in ogni opera di Gipi, poi, una parte essenziale è segnata dal comparto grafico. La ricerca di uno stile "unico" ha portato il fumettista toscano a un uso integrale dell'acquarello che, con le tonalità molto chiare scelte, è ideale per colorare la malinconia delle tavole.

Gipi – S.
Il Verdetto
Un riuscito memoir onirico disegnato e sceneggiato con delicatezza e malinconia
Il parere dei lettori0 Voti
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7.5

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