Il cinema secondo Orson Welles
Descrizione
Genere: Saggio/Intervista
Autore: Peter Bogdanovich
Editore: Il Saggiatore
Uscita italiana: 2016
Formato: Brossura
Sinossi: Orson Welles è stato l'artista più dirompente e decisivo dall'avvento del cinema sonoro. A ventitré anni sconvolse l'America annunciando alla radio l'invasione della Terra da parte di creature venute da Marte. A venticinque, con un'opera cruciale come "Quarto potere", riscrisse la grammatica filmica imponendo tecniche come la profondità di campo, il long-take e il piano sequenza. Da allora la sua carriera fu una lotta incessante tra un talento artistico smisurato e le logiche asfissianti dell'industria cinematografica. Drammaticamente in anticipo sui tempi, visse il resto della sua vita affacciato su un precipizio. Da una parte la vertigine dell'arte, il demone della recitazione, la forza oscura che sprigionava dalle sequenze abbaglianti dei suoi film; dall'altra i mille compromessi, i ruoli svilenti accettati per finanziare l'ennesimo capolavoro, gli spettri della depressione, dell'alcol, del fallimento creativo e umano. E in mezzo a tutto questo, film e opere teatrali che vibrano della potenza dei grandi classici, dall'"Orgoglio degli Amberson" a "Otello", dalla "Signora di Shangai" all'"Infernale Quinlan". Un pomeriggio del 1968, fu proprio Welles a telefonare a Peter Bogdanovich allora giovane regista, poi diventato autore di prima grandezza - per chiedergli di scrivere insieme a lui il libro-intervista a cui avrebbe affidato la sua verità e il suo riscatto.
Per comprendere appieno che personaggio divisivo sia stato Orson Welles, basti pensare che viene al tempo stesso percepito come l'autore del "migliore film di sempre" (Quarto Potere) e come un regista che non ha mai avuto un successo al botteghino.
Percezione molto americana, ovviamente, perché in Europa Welles è stato adorato, anche se ha dovuto spesso adattarsi a ingaggi non del suo livello (soprattutto come attore) per pagarsi la produzione dei suoi film. Quello che gli è accaduto dopo L'orgoglio degli Amberson è pazzesco, anche se riletto in un'epoca come la nostra, dove sono sempre meno gli autori di cinema che possono far sentire la loro "voce" senza il filtro di una major o di un franchise.
Se volete farvi un'idea di quanto sia complesso produrre un film, la lettura di questa lunga intervista a più puntate è un testo fondamentale. Peter Bodganovich, a sua volta colto cineasta, è l'interlocutore perfetto per innescare risposte articolate e mai banali al buon Orson.
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