Sanguina ancora – L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij
Sanguina ancora – L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij
15,72 €
Descrizione
Genere: Saggio, Memoir
Autore: Paolo Nori
Editore: Mondadori
Uscita italiana: 13 Aprile 2021
Formato: hardcover (288 pagine), ebook
Sinossi: Tutto comincia con "Delitto e castigo", un romanzo che Paolo Nori legge da ragazzo: è una iniziazione e, al contempo, un'avventura. La scoperta è a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. "Sanguino ancora. Perché?" si chiede Paolo Nori, e la sua è una risposta altrettanto sanguinosa, anzi è un romanzo che racconta di un uomo che non ha mai smesso di trovarsi tanto spaesato quanto spietatamente esposto al suo tempo. Se da una parte Nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di Fedor M. Dostoevskij, dall'altra lascia emergere ciò che di sé, quasi fraternamente, Dostoevskij gli lascia raccontare. Perché di questa prossimità è fatta la convivenza con lo scrittore che più di ogni altro ci chiede di bruciare la distanza fra la nostra e la sua esperienza di esistere. Ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol', aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in Siberia, cittadino perplesso della "città più astratta e premeditata del globo terracqueo", giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo ("Abbiate dei figli! Non c'è al mondo felicità più grande", è lui che lo scrive), goffo, calvo, un po' gobbo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, così simile a noi. Quanto ci chiama, sembra chiedere Paolo Nori, quanto ci chiama a sentire la sua disarmante prossimità, il suo essere ferocemente solo, la sua smagliante unicità? Quanto ci chiama a riconoscere dove la sua ferita continua a sanguinare?
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Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij
Ho conosciuto l'opera di Fedor Dostoevskij in tarda adolescenza, e anch'io, come Paolo Nori, "sanguino ancora".
Sono quindi un lettore ideale per un'opera di saggistica dedicata a questo gigante della letteratura mondiale. Tuttavia il lavoro di Nori, iniziato già con il precedente "I russi sono matti", è molto più ampio e complesso di un "semplice" saggio sulla letteratura russa. Lo scrittore di Casalecchio salta a piè pari i generi letterari, abbina il rigore del biografo con la sapienza del critico nell'inserire il buon Fedor nell'ambito letterario russo dell'epoca, cresciuto a dismisura in pochi decenni sulle spalle di Puskin; e mescola tutto con la propria biografia, quasi fosse un memoir.
Si parla di Gogol, Turgenev, Tolstoj e tanti altri. Nori, già abile traduttore, consiglia le migliori edizioni per leggere l'intera opera di Dostoevskij. E' divulgativo, per niente ostico, tanto appassionante. Spero contribuisca a far nascere tanti nuovi lettori del genio russo, autore per niente invecchiato che merita tutta l'importanza che gli si elargisce. Anche di più.
Terzo classificato al Premio Campiello 2021.
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