Jupiter’s Legacy

Il pubblico generalista ha imparato, negli ultimi anni, che non esistono soltanto i supereroi "classici" di Marvel e DC. A suon di produzioni di alta qualità (solo su queste pagine vi ho già parlato di Umbrella Academy, The Boys e Watchmen), lo spettatore si é ritrovato a masticare temi più raffinati e complessi del solito "eroi vs villani" appartenente ad una (ormai obsoleta) letteratura delle Età dell'Oro e dell'Argento dei comics americani.

Jupiter's Legacy, tratta dall'omonimo fumetto degli scozzesi Mark Millar e Frank Quitely, percorre questi stessi binari nel discutere un doppio dilemma etico di questo genere di letteratura: l'eroe può essere anche leader (politico) oppure rischia una deriva totalitaria? Come può inoltre conciliare la propria eredità nei confronti dei figli che hanno sviluppato gli stessi poteri?

Purtroppo le buone intenzioni si scontrano con uno sviluppo lacunoso. A differenza del fumetto, dove le vicende degli anni Trenta del gruppo originale guidato da Utopian s'incentrano nello spin-off Jupiter's Circle, qui si fa ricorso in maniera corposa al flashback, al punto da mettere fin troppa carne al fuoco e da appiattire i personaggi della "nuova generazione", decisamente schiacciati come screen time e come sviluppo narrativo rispetto ai vecchi che, tra l'altro, possono vantare anche gli attori più esperti (e forse più bravi).