Genere: Drammatico, Commedia
Showrunner: Ryan Murphy
Cast: Ben Platt, Lucy Boynton, Zoey Deutch, Julia Schlaepfer, Laura Dreyfuss, Gwyneth Paltrow
Stagioni: 2
Episodi: 15
Durata media: 1 ora
Sinossi: Il ragazzino ricco Payton sa da sempre che diventerà presidente. Prima, però, deve imparare ad affrontare il più insidioso dei panorami politici: il liceo.
Dove vedere “The Politician” in streaming
Avete presente il detto "Il troppo stroppia"? Potrebbe essere il sottotitolo di questa nuova serie TV di Netflix.
Anche per essere un melodramma satirico di Ryan Murphy, creatore di Glee, Feud e American Horror Story, The Politician è troppo. Si tratta di un prodotto con una ricorrente difficoltà a mantenere il focus e il team di autori (oltre a Murphy, i fidati collaboratori Brad Falchuk e Ian Brennan) sembrano non rendersi conto di come le idee intelligenti si annullino a vicenda.
Considerando le molte qualità irritanti che manifesta durante le puntate, è un piccolo miracolo che The Politician stia insieme, tanto meno che riesca a produrre alcuni momenti toccanti e perspicaci. Una buona parte della sua coesione viene dalla performance del bravo Ben Platt, nei panni di Payton Hobart, un personaggio ossessivo e sopra le righe. Payton ha perso i suoi genitori quando era giovane ed è stato adottato dalla mecenate Georgina Hobart (Gwyneth Paltrow) e dal suo ricco marito collezionista Keaton (Bob Balaban), che hanno già due figli biologici gemelli arroganti e malvagi, interpretati da Trey e Trevor Eason.
Payton è così un privilegiato con caratteristiche comuni a quelle degli esclusi della scuola. Dall'età di 7 anni si immagina di diventare presidente degli Stati Uniti dopo essersi diplomato nella scuola dei suoi sogni, Harvard. L'energia ansiosa e oscura di Platt e il suo talento riescono quasi a far sembrare Payton un plausibile essere umano, piuttosto che il leading character di una serie TV sconclusionata.
La serie ha troppa trama e finisce per sfogliarla convulsamente, e a un certo punto ti sembra di stare già alla terza stagione
Lo scopo di Payton, tuttavia, è (fin troppo) chiaro: è determinato a conquistare la posizione di presidente del corpo studentesco al suo liceo, anche correndo contro una stella dal carisma naturale di nome River (David Corenswet, una versione teen di Henry Cavill). La dinamica tra i due candidati è uno dei tanti richiami ai confronti elettorali, ma è complicata dal rapporto personale tra i due. Come in ogni produzione di Ryan Murphy, c'è un'ampia e inclusiva composizione di gusti sessuali nei personaggi.
Ci sono molti riferimenti alle serie studentesche degli ultimi due decenni (Popular, la stessa Glee), ma The Politician non riesce mai ad avere una personalità propria, con l'aggravante di attingere con troppa frequenza al twist narrativo. Quasi ogni episodio cambia completamente la dinamica e molte delle alleanze chiave, togliendo alcuni pezzi dalla scacchiera e aggiungendo altri con le loro storyline secondarie, come Astrid. Alla fine, la serie ha troppa trama per otto episodi e finisce per sfogliarla convulsamente, trasformando la sua architettura narrativa in una formula sfacciata: setup, twist, setup, twist, cliffhanger finale, ripetizione. Payton attraversa queste montagne russe della stagione elettorale, e a un certo punto ti sembra di stare già alla terza stagione di una serie che ha esaurito le idee e sta solo cercando di riempire ogni ora.
Non aiuta che una delle storyline principali si riveli un buco nero che allontana energia e tempo di esecuzione dal resto. Mi riferisco a Infinity Jackson (Zoey Deutch) e a sua nonna (Jessica Lange), un intrigo molto più scontato e prevedibile di quello che gli autori volessero. Tuttavia, se si riesce a non abbandonare la serie prima del quinto episodio, si viene ricompensati con uno degli episodi più perfetti e corrosivi dell'anno: con la storia che si concentra su un elettore indeciso, un masturbatore compulsivo nichilista. Questa puntata potrebbe essere un cortometraggio; la scena tra l'elettore indeciso e uno dei candidati è decisamente memorabile.
L'epilogo, comunque, preannuncia una seconda stagione di cui forse non si sentiva il bisogno. Proprio come la determinazione del suo eroe a vincere le elezioni del liceo, la presenza di The Politician su Netflix sembra il risultato di ambizione e faccia tosta piuttosto che un bisogno urgente di attuare cambiamenti o comunicare idee significative.
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Foto da The Politician

[…] brillante, ma dalla firma con la piattaforma di streaming ha prodotto solo due serie, lo zoppicante The Politician e questa mini-serie che reinventa l'Età dell'Oro di Hollywood in un modo in cui solo Murphy […]
[…] serie biografica, penso a Feud, e mi sento ottimista. Se lo associo ad una serie Netflix penso a The Politician e Hollywood, e lo sono molto […]