White Gold

The wolf of Wall Street in salsa british? Odio le semplificazioni, ma White Gold sembra perfetto per incastrarsi tra le facili profilazioni e suggerimenti del catalogo Netflix.

Se hai amato il Jordan Belfort di Di Caprio & Scorsese non potrai restare indifferente al Vincent Swan di Ed Westwick, che lo scimmiotta in praticamente tutto: l'autostima smisurata che sfocia in arroganza, l'arte della vendita che (s)confina con la truffa, la vita privata promiscua e il bucare ossessivamente la quarta parete.

La serie ideata da Damon Beesley per la BBC non merita di essere annoverata tra le migliori proposte della tv britannica: lo script cerca di essere brillante ma in larga parte è grossolano, tagliato con l'accetta e posticcio come le numerose parrucche presenti nello show, che accentuano il gusto da "finto retrò" che non fa guadagnare punti alla serie. La buona prova di Westwick e il carisma del personaggio, onnipresente anche solo come voce narrante, riesce comunque a nascondere i difetti della serie, che ha il merito di durare il giusto (due stagioni da 6 episodi, 30 minuti ciascuno), e di non arrivare al punto dove le magagne diventano troppe per non essere viste, come le parrucche.