13 Gennaio 2018

Il Cuore a Gas

Il Cuore a Gas

Il cuore a gas locandina

Tutti (o quasi) conoscono il movimento dadaista nella sua declinazione pittorica, anzi l’associazione più diretta e scontata è quella con le opere di Marcel Duchamp o Man Ray. Pochi, pochissimi ne conoscono la declinazione drammaturgica, ed è meritorio l’impegno del Teatro Trastevere e della compagnia diretta da Andrea Martella nel mettere in scena “Il Cuore a Gas” di Tristan Tzara, capolavoro un po’ “dimenticato” ma esemplificativo di alcuni dei punti cardine della corrente artistica.

Se Dada è sinonimo di “libertà”, di lotta contro ogni vincolo e costrizione, “Il Cuore a Gas” porta sul palcoscenico sei personaggi che sono parte del viso umano: Occhio, Orecchio, Collo, Bocca, Naso e Sopracciglio. Ciascuno è a suo modo schiavo dei propri limiti, ben resi in metafora dagli accessori di scena. Orecchio ha le cuffie e non sente, Bocca ha un bavaglio sadomaso e non parla, Collo porta una collare con catena, Occhio è bendato, Naso ha una molletta, Sopracciglio uno specchio.

La routine quotidiana opprime questi personaggi costretti a interdipendere l’uno dall’altro in una sorta di catena di montaggio di parole e movimenti che tanto assomiglia ad una critica alla società industrializzata dei primi del Novecento. Soltanto l’amore, nella forma più pura e per questo incomprensibile, riesce a spezzare questa routine e a liberare i sei dai lacci, a renderli autonomi dal ruolo prefissato, a far loro assaporare e gioire della vita.

il cuore a gas teatro trastevere

I dialoghi sono apparentemente nonsense, ma portano lo spettatore ad empatizzare in maniera spontanea e primordiale con i personaggi in azione, con un sorriso o con un senso di affinità che viene stimolato anche dalle interazioni dirette con il pubblico. L’emozione e il senso sono la misura del successo dell’opera, il linguaggio del corpo e la sincronia degli attori conquista e tiene l’attenzione legata fino alla fine. 

La riduzione dell’opera di Tzara è piuttosto fedele, con l’aggiunta del personaggio di Didascalia che interpreta le note a margine dell’autore, che arricchiscono la rappresentazione. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *