L’Uomo Digitale

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La Rivoluzione Digitale si sta compiendo, e la Tecnologia è oramai ovunque. Nei servizi, nella comunicazione, nella nostra Vita. Internet e dispositivi come smartphone e tablet hanno inciso enormemente nelle nostre esistenze, donandoci opportunità prima inimmaginabili, travalicando vincoli, gerarchie e costrizioni, donandoci la reale e concreta speranza di un mondo meno iniquo. La nostra vita ne ha tratto benefici più che evidenti.

E’ anche un po’ subdola, la nostra vita digitale. Sembra silente, sullo sfondo della nostra quotidianità, ma è sempre pronta a tornare in primo piano, a farci pesare il legame. Basta poco, l’attimo di una vibrazione, di uno squillo, di un LED colorato che s’illumina sul tavolo. Quanto tempo passa prima di andare a leggere quella notifica? L’invasione della vita digitale nei confronti di quella reale è iniziata da qualche anno, e ci ha colti del tutto impreparati, sedotti dai byte accattivanti, dalla possibilità di dissimulare noi stessi, di far emergere solo gli aspetti positivi, di creare un personaggio nuovo, seppur dotato della nostra immagine e del nostro nome. Una Tecnologia attiva e predittiva spinge l’essere umano al disimpegno, ed alla delega.

Il disimpegno è un demonio tentatore, per noi uomini. Ci trascina verso la pigrizia relazionale, ci porta a non sforzarci troppo. Valutiamo attentamente quel che deleghiamo, e quanto spesso lo facciamo. Un conto è farsi suggerire un ristorante, un altro farsi indicare un possibile match caratteriale con una persona che incrociamo al semaforo. Su due visioni così antitetiche è in corso da tempo un dibattito serrato tra entusiasti e scettici. C’è chi è disposto a delegare tutto sull’altare della tecnologia, e chi rimane legato ad un passatismo dai toni apocalittici. Che ne sarà dell’essere umano? Come sarà l’uomo digitale? Nessuno sembra mai porsi questa domanda. Tutti impegnati a disegnare lo scenario, nessuno affronta quesiti sul protagonista. Eppure molto di come vivremo questa transazione, dall’ottimizzazione dei vantaggi alla minimizzazione dei disagi, dipenderà da chi terrà il timone nell’ultima fase della traversata.

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Parlano de “L’Uomo Digitale”

Riccardo Scandellari su Skande.com

“Come afferma l’autore, la tecnologia e la rete sono trasversali e impattano su tutta l’attività umana. Rendendoci al tempo stesso consumatori, prodotti e media. Siamo pronti ad un cambiamento così epocale e a gestirlo?”

Rudy Bandiera

“Una delle cose che maggiormente connota il nostro tempo è la velocità con la quale si evolve la tecnologia, rispetto a quanto l’uomo la possa assimilare.
L’ombra della singolarità…. un bel libro che avrei voluto scrivere io, su tutte le sfumature che avvolgono l’umanità durante la più incredibile rivoluzione che essa stessa vive.
Da leggere per capire noi stessi, domani.”

Marco Minghetti su Nova – IlSole24Ore

“In pratica la struttura della nuova conoscenza non è più piramidale, ma è liquida, trasversale e ramificata come la Rete. Anzi, è la Rete”.

Lettura del Weekend – Il Rigoletto su Affari Italiani

Martino Galliolo su Linkiesta.it 

Né online, né offline ma digital. Ci spiega?
Ritengo che i tempi siano maturi per uscire, come già indicato da autori come Jurgenson, dalla dicotomia online/offline. Essere “digitali”, in quest’epoca, significa avere raggiunto la consapevolezza del non porsi il problema, del non distinguere l’identità in base ad una presunta priorità fisica. Internet è una delle nostre tante proiezioni, non dobbiamo considerarlo né un nemico o un ladro d’identità, né uno schermo o una giustificazione per nasconderci da noi stessi.” 

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