Scheda del Film
- Titolo Originale
- Palazzina Laf
- Paese
- Italy
- Casa di Produzione
- Palomar, Bravo, BIM Produzione, Paprika Films, RAI Cinema, MiC
- Regia
- Michele Riondino
- Producer
- Nicola Serra, Carlo Degli Esposti
- Sceneggiatura
- —
- Ideatore
- —
- Cast
- Michele Riondino, Domenico Fortunato, Elio Germano, Vanessa Scalera, Eva Cela, Pierfrancesco Nacca, Giovanni D'Addario, Paolo Pierobon, Anna Ferruzzo
- Durata
- 1 h 39 min
- Data di Uscita
- 21 Ottobre 2023
- Generi
- Drammatico
- Budget
- —
- Revenue
- —
- Sinossi
- 1997. Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni. Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra. Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento.
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Recensione
Ci sono opere prime che esistono solo per gli sgravi fiscali, e poi ci sono opere prime come questo esordio alla regia di Michele Riondino. Tratto da Fumo nella città di Alessandro Leogrande, ambientato nell’ILVA tarantina degli Anni Novanta, Palazzina Laf è un ritorno al cinema d’impegno civile con i toni del dramma surreale e grottesco, non dissimile a quello che fu di Elio Petri. Nel suo tratteggiare omuncoli dallo scarso spirito umano, Riondino calca la mano con il suo personaggio, il protagonista Caterino Lamanna. Assai prono a fare la spia sui colleghi per ottenere benefit dalla dirigenza, Caterino vede nella Palazzina Laf un rifugio di nullafacenti stipendiati (quindi un sogno, per uno come lui), e non una tortura psicologica per lavoratori demansionati e de-umanizzati. A differenza dell’ingenuo Lulù de La classe operaia va in Paradiso, Caterino non è poi così diverso dal suo datore di lavoro, il dottor Basile (uno straordinario Elio Germano), al punto da non avere neanche un minimale arco di redenzione.
Il Verdetto
Pur raccontando il primo caso di mobbing (collettivo) portato a giudizio in tribunale, Riondino riesce a non cadere nel dramma giudiziario e a mantenere un filo narrativo coerente, sospeso tra eccesso e minimalismo.
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