Parigi, 1893. Gabrielle Sidonie Colette ha solo vent'anni quando sposa Henry Gauthier-Villars, Willy per gli amici, tutti ricchi e famosi. Scrittore egocentrico e critico eminente, Willy conduce Gabrielle a Parigi e la introduce nei salotti letterari e artistici. Intelligente e acuta, Gabrielle si integra rapidamente e il suo talento per la scrittura si rivela. Pescando nei suoi ricordi bucolici, scrive "Claudine a scuola", che conosce immediatamente un grande successo commerciale. Willy lo cavalca, firmando i suoi libri. Ma l'incontro con Missy, un'aristocratica francese in pantaloni, l'affranca dall'ombra di Willy. Gabrielle prende coscienza della sua condizione e dell'inconsistenza degli uomini, infilando la rotta dell'emancipazione. Tra scandali ed esplorazioni ludiche, Gabrielle inventa Colette.
In "Colette", basato sulla vita della più importante scrittrice francese, la splendida fotografia di Giles Nuttgens ci invita nel lussureggiante mondo a lume di candela della Francia di fine Ottocento, contrastando la fitta vegetazione all'aperto della campagna con gli interni altamente decorati di Parigi. Entrambi i luoghi sono seducentemente sontuosi, non in termini di denaro speso dalle persone che li abitano, ma nella ricchezza dei dettagli vissuti immersi in una luce morbida e dorata. La stessa Colette, interpretata da Keira Knightley, è sempre più in netto contrasto con entrambi gli ambienti, troppo curiosa e indipendente per la vita tranquilla di campagna, troppo onesta e sfrenata per le convenzioni della città.
Il film affronta la stessa sfida in tutti i film sugli scrittori: non c'è niente di meno cinematografico di qualcuno seduto a una scrivania con la fronte aggrottata, che mette insieme le parole, anche quando è con un'elegante penna stilografica in una splendida ambientazione belle époque. Avrebbe dato più profondità alla storia, soprattutto per il pubblico nostrano, che potrebbe sapere vagamente solo che Colette ha scritto la storia che ha ispirato "Gigi", fornire un senso in più del suo lavoro, della sua franchezza e modernità.
Ma la chimica è palpabile tra Knightley e West, che siano innamorati o allontanati, e Knightley dà una delle sue migliori interpretazioni in una storia di emancipazione, quella di una ragazza con spirito e talento che diventa una donna dotata di ferocia e della propria voce.
Colette
Il Verdetto
Keira Knightley si conferma un'interprete sontuosa del dramma storico in un doveroso biopic che tratteggia un personaggio fondamentale, e che resta impresso soprattutto per la chimica tra la protagonista e Dominic West.