Gli spietati
Certe leggende non saranno mai dimenticate. Certi torti non saranno mai perdonati.
Scheda del Film
Dove vedere “Gli spietati” in streaming
Se vuoi assicurarti i migliori film e serie TV, iscriviti alle seguenti piattaforme streaming:
Recensione
Gli Spietati (Unforgiven, 1992), diretto e interpretato da Clint Eastwood, rappresenta una svolta cruciale nella carriera del regista e attore, nonché nel genere western, che aveva già frequentato ampiamente nei decenni precedenti. Questo film segna l’evoluzione artistica di Eastwood rispetto ai suoi western degli Anni Settanta, che lo avevano consacrato come icona del “duro” e solitario, come in Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976). Se nelle sue precedenti opere western Eastwood era spesso il simbolo del giustiziere implacabile, in Gli Spietati esplora invece le sfumature più complesse e morali dei personaggi, in un contesto che demitizza le leggende del genere.
La storia segue William Munny (interpretato da Eastwood), un ex pistolero dal passato violento, ormai ritirato a vita privata come allevatore di maiali, che viene convinto a tornare in azione per un’ultima missione. Munny è un uomo profondamente cambiato, che cerca di redimersi dai crimini del passato, ma che verrà inevitabilmente trascinato di nuovo nella brutalità della violenza. Questa discesa nella moralità ambigua è uno degli aspetti più innovativi del film: Eastwood sovverte i classici archetipi del western, confondendo i ruoli dei buoni e dei cattivi. Non c’è un eroe senza macchia né un cattivo assoluto, ma solo uomini rotti, tormentati dal passato, che si muovono in un mondo spietato e privo di romanticismo.
La scelta di ibridare i ruoli tradizionali del genere è uno degli elementi che rende il film così affascinante. Da una parte abbiamo Munny, che nonostante i suoi tentativi di redenzione, finisce per tornare alla violenza quasi con riluttanza; dall’altra, lo sceriffo Little Bill Daggett (Gene Hackman), che inizialmente sembra rappresentare la legge e l’ordine, ma si rivela un uomo altrettanto brutale e corrotto. Anche il giovane aspirante pistolero, The Schofield Kid, che cerca di imitare le leggende dei vecchi western, scopre presto la cruda realtà del mondo delle armi, in netto contrasto con l’idealizzazione di questo stile di vita.
Un altro aspetto distintivo del film è il tono ironico e amaro che Eastwood riesce a inserire in una trama così violenta. Situazioni di apparente leggerezza, come la goffaggine con cui Munny si relaziona ai suoi compagni, introducono un elemento di autoconsapevolezza che sembra suggerire una critica del mito stesso del cowboy eroico. Persino la messa in scena delle sparatorie, solitamente il momento culminante di qualsiasi western, viene trattata in modo crudo e realistico, demistificando completamente l’aura leggendaria del duello classico.
Non solo Gli Spietati ha segnato una tappa importante nella carriera di Eastwood, ma insieme a Balla con i lupi di Kevin Costner (1990), è stato uno dei film che ha rilanciato il genere western negli anni Novanta. Dopo un lungo periodo di declino, questi due film hanno dimostrato che il western poteva ancora parlare al pubblico moderno, ma doveva evolversi, esplorando tematiche più complesse e sociali. Gli Spietati ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, vincendo quattro premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, ed è oggi considerato uno dei capolavori del genere.