Io Capitano
Scheda del Film
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Recensione
Non cambia il team autoriale di Matteo Garrone rispetto al precedente Pinocchio, quindi non stupisce se Io Capitano mantenga alcuni toni e tropi fiabeschi nel viaggio di Seydou e Moussa: il sogno, il ricongiungimento, la traversata in mare. La scelta di prospettiva del regista italiano è chiara: un’ambientazione e un cast totalmente africano per educare chi mal digerisce le grandi migrazioni senza comprenderne i motivi, che non sempre sono di sopravvivenza, ma possono essere anche aspirazionali come questi due giovani senegalesi che vogliono arrivare in Europa per diventare musicisti famosi.
Il dubbio sull’autorevolezza di Garrone è lecito: nulla di personale, ma nel 2023 dobbiamo ancora aspettare un cineasta bianco europeo per raccontare fenomeni di cui siamo (più o meno vicini) testimoni? Lungi dal fare operazioni di appropriazione culturale o perseguire il gusto tardo-colonialista di opere come La mia Africa o Il tè nel deserto, Garrone non sembra comunque porsi troppi problemi sulla sua terzietà; egli è più preoccupato della comprensibilità della sua pellicola. La bella fotografia di Paolo Carnera non fa cadere Garrone nel trappolone della patinatura del racconto: Io capitano da questo punto di vista è documentaristico, quasi didascalico, non proponendo nulla di nuovo o sconvolgente che uno spettatore “di sinistra” di cultura e livello di informazione medio-alto non sappia già: le polizie dei vari stati africani corrotte e conniventi, le interminabili camminate nel deserto per passare il confine, le carceri libiche e le loro torture, gli scafisti improvvisati tra i passeggeri.
Tutto molto (troppo?) lineare, i pochi twist narrativi sembrano semplicistici, anche se Io Capitano non indugia troppo nell’edulcorazione del racconto. Sembra un film adatto a parlare al suo pubblico, quello che non deve essere convinto, tantomeno educato. E gli altri? Probabilmente non vanno al cinema per partito preso, dando anche un’occhiata ai risultati del botteghino, nonostante il film sia stato protagonista della stagione dei premi (Leone d’Argento a Venezia, candidato sia ai Golden Globe che agli Oscar).