Mank

Scheda del Film

Titolo Originale
Mank
Paese
 United States of America
Casa di Produzione
Netflix International Pictures
Regia
David Fincher
Producer
Eric Roth, Ceán Chaffin, Douglas Urbanski
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Arliss Howard, Tom Pelphrey, Sam Troughton, Ferdinand Kingsley, Tuppence Middleton, Tom Burke, Joseph Cross, Jamie McShane, Toby Leonard Moore, Monika Gossmann
Durata
2 h 11 min
Data di Uscita
13 Novembre 2020
Generi
Drammatico, Storico
Budget
$25.000.000
Revenue
$122.252
Sinossi
La Hollywood degli anni '30 è rivalutata attraverso gli occhi e la graffiante ironia dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz mentre termina "Quarto potere".

Dove vedere “Mank” in streaming

Negli ultimi anni si è diffuso un sottogenere cinematografico che definirei "La rivincita dei loser": in sostanza, si prende un personaggio dimenticato (di solito ingiustamente) dalla Storia, e attorno gli si sviluppa uno script che punti a rivalutarlo, mostrando come abbia realizzato grandi cose ma che, per vari motivi, i contemporanei non gli hanno riconosciuto.

Jack Fincher è stato un giornalista e sceneggiatore americano. Le cose gli andavano meglio come giornalista, visto che come sceneggiatore sfornava biopic che raramente venivano poi messi in scena. Tra queste, negli anni Novanta realizzò la sceneggiatura sulla vita di uno sceneggiatore degli anni d'oro, Herman J. Mankiewicz, provando a venderla agli studios con l'aiuto del figlio David, che aveva iniziato la sua carriera da regista. In quegli anni a nessuno interessava un'idea del genere, quindi la sceneggiatura rimase nel cassetto di famiglia.

Un quarto di secolo dopo, David Fincher è ormai un regista affermatissimo e di culto, Netflix è la piattaforma di streaming più diffusa nel globo, e ai suoi dirigenti piace l'idea di produrre storie romanzate. Ed ecco che nasce Mank...

Molti hanno definito questa pellicola un guilty pleasure per cinefili, e ci sono vari argomenti a sostenere questa tesi. Innanzitutto solo un cinefilo si può effettivamente ricordare di Mankiewicz, e probabilmente quasi tutto ricordano il fratello minore Tom, che nel film di Fincher é un giovane sempliciotto alle prime armi, ma che avrebbe poi diretto alcuni dei più importanti film hollywoodiani degli Anni Cinquanta. In secundis, uno dei pilastri narrativi del film è la disputa sulla paternità di Quarto Potere (Citizen Kane), tema che per decenni ha visto i maggiori critici di cinema scannarsi per decidere chi avesse scritto veramente quello script: Mank o il regista Orson Welles?

Si tratta di un argomento controverso a cui non si è mai giunti ad una vera soluzione: Mank aveva sicuramente realizzato la prima stesura, oltretutto basata sui rapporti personali che aveva con William Randolph Hearst e con la moglie. Va detto che ci furono però ben sette stesure, e personaggi come Peter Bogdanovich hanno dimostrato come le revisioni operate da Welles fossero state fondamentali. E' probabile quindi che il concedere la doppia firma sui credits (e sul premio Oscar) sia stata la miglior scelta, oltre che una doverosa mediazione tra le parti.

Purtroppo il film Mank non si pone con equidistanza sulla questione. E' probabile che la sceneggiatura di Fincher padre sia stata pesantemente influenzata dalla critica Pauline Kael che, nei primi anni Settanta, aveva perorata con forza la teoria di Welles usurpatore nel suo libro Raising Kane. Il buon Orson era da decenni inviso ad Hollywood e dintorni, e poco importa che le istanze della Kael vennero poi smontate negli anni successivi da altri critici. In Mank Orson Welles è il villain, più dello stesso Hearst.

Il livello di artefazione della realtà operato da questo film lo si capisce dalla caratterizzazione del protagonista, ottimamente interpretato da Gary Oldman. Nel film Mank è un alcolizzato, socialista e benefattore. Nella realtà era vera solo la prima di queste caratteristiche. Per chi si aspettava un bel meta-biopic, l'emergere di questa caratteristica di "film a tesi" rende indigeste anche molte delle ottime caratteristiche che Mank ha: la cura dei costumi, la fotografia in bianco e nero, il casting puntuale. Un film produttivamente ineccepibile, ma che tradisce nelle intenzioni.

Locandina del Film "Mank"
Mank
Il Verdetto
"Mank" è un esercizio di stile poco aderente alla realtà storica, che solletica la fantasia senza nascondere i suoi squilibri narrativi.
Il parere dei lettori0 Voti
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6.5

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