Miss Marx
Il futuro è dalla nostra parte
Scheda del Film
Avvicinarsi a Miss Marx significa attendersi l'ennesima rivalutazione di un personaggio "dimenticato" dalla Storia perché donna, e rimanerne spiazzati. Susanna Nicchiarelli è una regista che ha già abituato il suo pubblico a biopic poco convenzionali (Nico, 1988) e qui lancia molti messaggi contrastanti. Innanzitutto realizza un dramma storico in costume con una colonna sonora punk, poi va a pescare nel privato di una paladina proto-femminista ("così come l'operaio è oppresso dal padrone, la donna lo è dall'uomo") per tratteggiare un personaggio molto contraddittorio.
Così attenta e decisa a raccogliere l'eredità paterna, Eleanor Marx ne è al tempo stesso schiacciata e offuscata, per tacere della sua travagliata relazione con il drammaturgo socialista Edward Aveling, cui perdonò numerose scappatelle e uno stile di vita "spendaccione" poco opportuno per chi si batteva per i diritti dei lavoratori. Resta il dubbio che il focus registico sulla Tussy privata (così si faceva chiamare) sia più un tentativo di evidenziare come, nonostante tutte le buone intenzioni, l'impianto culturale fosse (ed è tutt'ora) troppo patriarcale per permettere una reale e spontanea emancipazione.
Nel caso, si tratta di una chiave di lettura che emerge poco nella messa in scena: Eleanor, pur ben interpretata da Romola Garai, è un personaggio irrisolto nelle sue contraddizioni, e le sue debolezze pratiche esaltano la teoria socio-politica che spesso enuncia.
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