Sliding Doors
E se una frazione di secondo ti mandasse la vita in due direzioni completamente diverse?
Scheda del Film
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Recensione
Vi ricordate quando nella seconda metà degli Anni Novanta Gwyneth Paltrow era la star emergente per eccellenza e compariva in ogni pellicola cool del momento? A distanza di decenni sappiamo tristemente il motivo di tutto ciò (Harvey Weinstein e le sue spregevoli manipolazioni dello stardom), e col tempo la carriera della povera Gwyneth è declinata tanto rapidamente quanto era ascesa, ma se come me avete vissuto quegli anni, non potete aver ignorato il fenomeno. Lei era quella “giusta”: aveva il fidanzato “giusto” (Brad Pitt), veniva scritturata nei film “giusti” (dalla Miramax, chi altri sennò?), cosa poteva andare storto?
L’anno decisivo è stato il 1998, quando la Paltrow girò ben cinque pellicole, tra cui il remake di Delitto Perfetto di Hitchcock e Shakespeare in Love che le porterà uno (sproporzionato) premio Oscar. Il film che la lancia, però, è quest’opera prima di Peter Howitt, attore britannico che combinerà poco altro dietro la macchina da presa: oltre a questo Sliding Doors (di cui firma anche soggetto e sceneggiatura) si segnala il buon successo di Johnny English con Rowan Atkinson.
Non so se la citazione sia dichiarata, ma il pitch di Sliding Doors ha una “parentela” impensabile: Destino Cieco di Krzysztof Kieślowski! Il ritardo alla stazione, le porte scorrevoli, la riflessione sul destino e sul libero arbitrio, le attinenze ci sono tutte, anche se la versione anglo-americana è semplificata: le vite immaginate sono solo due invece che tre. Howitt dimostra di saper maneggiare la trama, scrive dialoghi frizzanti e gestisce con buona sapienza le narrazioni parallele, anche se sembra giocare a carte fin troppo scoperte con lo spettatore (leggi: “lo sviluppo è abbastanza prevedibile”). Come già detto in apertura la Paltrow è nel suo momento d’oro, e le riesce di tutto, quindi è molto efficace anche nella recitazione “doppia”, probabilmente resta l’aspetto migliore offerto da questa pellicola (assieme alla canzone degli Aqua…).