16 Aprile 2018

Chronic City

Chronic City

Chronic City

In una Manhattan surreale, terreno di caccia per paradossali “tigri” e aquile nidificanti, si muovono i protagonisti di Chronic City, romanzo ormai quasi decennale di Jonathan Lethem che ho avuto il piacere di leggere nei primi mesi dell’anno. Piacere perché si tratta di un’opera di pregevole narrativa, tanto efficace da farti dimenticare la sua natura di ennesimo romanzo americano contemporaneo che racconta le vicende di un gruppo di (quasi) sfaccendati intellettuali del mondo dei media.

Chase Insteadman, il narratore, è un personaggio impalpabile e senza ambizioni, una ex-star della TV che vive del passato, delle royalties e che regolarmente finisce in balia degli eventi, come quello che coinvolge la sua fidanzata ufficiale, astronauta, bloccata in una stazione spaziale. L’altro membro della strana coppia è Perkus Tooth, un ex-attivista nonché recensore rock nella New York anni ’70, un personaggio ben sopra le righe, ossessionato da Marlon Brando e dal cinema d’autore e, come un po’ tutti, dipendente dall’erba (in particolare da quella chiamata Chronic, citata nel titolo).

La vita di Chase, dopo l’incontro fortuito con Perkus, cambia radicalmente e inizia a frequentare una serie di personaggi quasi altrettanto peculiari: c’è Richard Abneg, faccendiere comunale, l’ereditiera armena Georgina Hawkmanaji, la ghostwriter Oona Lazlo. Le vicende in cui gli amici s’imbattono sono spassose, tante sono le citazioni, la presa in giro di un “certo tipo” di elite culturale newyorchese è altrettanto evidente. Dietro i dialoghi brillanti da commedia sofisticata si nasconde lo sguardo dell’autore, terrorizzato dal vuoto cosmico della coscienza, quella che dovrebbe garantire la nostra umanità ma che spesso non va oltre una canna o la ricerca, disperata, di un calderone. Ed ecco che Chronic City cela l’horror vacui dietro la battuta sarcastica, il delirio dietro il realismo, la vertigine dietro la famigliarità. E riesce a coniugare, piuttosto bene, tutte le sue antitesi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *