13 Gennaio 2023

Pentiment

Pentiment

Genere: Avventura

Sviluppatore: Obsidian Entertainment

Distributore: Xbox Game Studios

Piattaforme: PC, Xbox One, Xbox Series S|X

Data pubblicazione: 14 Novembre 2022

Pentiment – Dove lo trovi

Recensione

Alla prima impressione, Pentiment potrebbe sembrare un “gioco di altri tempi”. Solo che il sottoscritto è stato un frequentatore attivo degli “altri tempi”, quindi vorrei subito sgomberare il campo dalle allusioni: non c’è mai stato un gioco come Pentiment, neanche nell’età dell’oro delle avventure grafiche. Il nuovo titolo Obsidian riesce infatti a coniugare un comparto grafico/sonoro e un gameplay retrò ad una profondità tipica del gaming odierno.

Ecco, sicuramente l’esperienza di gioco in Pentiment ha bisogno di tempo, nel senso più materiale del termine. Il giocatore può disporre di una sola partita attiva per volta, non può provare scelte alternative in contemporanea. Se si vuole tentare un approccio differente, bisogna ricominciare da capo (sovrascrivendo l’altra partita!). Non è possibile skippare video e dialoghi, per inciso, e i salvataggi sono automatici, avvengono in background (bisogna tornare al menu per capire quanti secondi o minuti prima sia avvenuto).

Insomma, Pentiment fa di tutto per disegnare un’esperienza di gioco unica ad ogni partita. Fin dall’inizio il giocatore è chiamato a scegliere le origini formative del suo personaggio, ovvero Andreas Maler. Che studi ha fatto? Quali e quante lingue parla? Quali sono i suoi interessi e il suo carattere? Badate bene, non si tratta di un vero RPG: le diverse inclinazioni hanno sì un effetto sui dialoghi, sul tipo di risposte che possiamo fornire, ma non c’è un percorso evolutivo o di crescita.

Diviso in tre atti distanti negli anni, Pentiment è un’avventura narrativa fondata su due pilastri: il tempo e le scelte. Ambientato in una cittadina (Tassing) del Sacro Romano Impero, vi vede nei panni di questo miniaturista che si ritroverà implicato nel risolvere alcuni delitti che avvengono nei paraggi. Le giornate sono scandite dalle varie fasi (preghiera, pasto, lavoro…), e solitamente l’orologio scatta quando alcuni eventi-chiave vengono affrontati dal nostro personaggio. Un po’ come avveniva nella vecchia avventura della Delphine Cruise for a Corpse, con la differenza che qui c’è molto altro da fare. Il senso è che vi vengono dati degli obiettivi ben chiari da affrontare (sono indicati nella mappa!), ma avete libertà di spaziare parlando con altri personaggi e approfondendo altri aspetti della storia. Evitate quindi di seguire alla lettera il percorso ad obiettivi, potreste perdervi molti subplot e sfumature che arricchiscono la storia. Ve ne accorgerete presto, Pentiment è un gioco dannatamente VERBOSO e ricco di riferimenti socio-culturali dell’epoca, quindi se non vi piacciono i dialoghi (ma a chi piacciono le avventure senza dialoghi?) potreste provare presto disagio e frustazione.

Riguardo le scelte da fare, il gameplay non v’incastrerà mai, quindi la vostra avventura andrà avanti in ogni caso senza enigmi particolari. La differenza sarà nei personaggi che potrete accusare (e quindi far morire) e nelle relazioni con i loro cari. Le “conseguenze” si traducono in variazioni della storia (di alcuni personaggi e di Tassing stessa) e in alcune quest che possono andare più o meno a buon fine. Le quest si rivelano all’interno dei dialoghi e il successo e il fallimento dipende dalle vostre caratteristiche personali e dai trascorsi che avete con il personaggio in questione. Quindi, anche se avete una spiccata arte oratoria, non riuscirete mai a portare dalla vostra parte qualcuno a cui avete fatto giustiziare il coniuge, e così via. Va comunque specificato che, aldilà dei singoli casi e atti, esiste un arco narrativo lungo che li sottende tutti, e quello non cambia.

Il comparto grafico di Pentiment è abbastanza impressionante: una vera e propria miniatura in CGI, artisticamente accurata tanto quando lo script lo è del contesto storico. Nella versione Xbox ho notato una certa macchinosità nell’apertura e nel cambio di location, ma tant’è. L’interfaccia è semplice e intuitiva, troverete un’icona a forma di occhio solo per gli oggetti o le persone con cui potete interagire. Il numero di scenari è molto ampio: per tutti e tre gli atti nel menu troverete una mappa dell’abbazia di Kersau, della cittadina di Tassing e dei suoi dintorni. Avrete anche un diario delle vostre investigazioni e un glossario storico e di tutti i personaggi con cui interagirete (sono veramente tanti, anche loro). Anche il commento sonoro da il suo contributo nel creare l’atmosfera; gli effetti sono puntuali e molto ben riprodotti, soprattutto quelli dei rumori del bosco.

Trailer e GamePlay

Pentiment
Pentiment
Pentiment intreccia arte, storia e persino filosofia in un gioco che diventa un nuovo punto di riferimento per le avventure narrative.
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8.5

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