La fiera delle illusioni – Nightmare Alley

L'arte dell'inganno

Scheda del Film

Titolo Originale
Nightmare Alley
Paese
 United States of America
Casa di Produzione
Double Dare You Productions, Searchlight Pictures
Regia
Guillermo del Toro
Producer
Guillermo del Toro, J. Miles Dale, Bradley Cooper
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Bradley Cooper, Rooney Mara, Cate Blanchett, Toni Collette, Richard Jenkins, Willem Dafoe, David Strathairn, Ron Perlman, Holt McCallany, Mary Steenburgen, Peter MacNeill, Mark Povinelli, Jim Beaver, Tim Blake Nelson, Clifton Collins Jr., Paul Anderson, Lara Jean Chorostecki, David Hewlett, Sarah Mennell, Mike Hill, Caleb Ellsworth-Clark, Dian Bachar, Troy James, Matthew MacCallum, Samantha Rodes, Jesse Buck, Perry Mucci, Bill MacDonald, Dan Lett, Catherine McGregor, Martin Julien, Natalie Brown, Tim Post, Will Conlon, Daniel Falk, Stephen McHattie, James Collins, Lili Connor, Danny Waugh, Walter Rinaldi, Andrew Locke, Calvin Desautels, Derrick Moore, Linden Porco, Grant Bradley, Dani Klupsch, Vikki Ring, Vanessa Botbyl, Michael Bridgeman, Charles Langille, Paul Taylor, Clyde Whitham, Romina Power
Durata
2 h 30 min
Data di Uscita
2 Dicembre 2021
Generi
Crime, Dramma, Thriller
Budget
$60.000.000
Revenue
$39.629.195
Sinossi
Il giovane e ambizioso giostraio Stanton 'Stan' Carlisle ha la straordinaria capacità di manipolare le persone ricorrendo all'uso di poche parole ben scelte. La sua esistenza avrà una svolta inaspettata quando incontrerà la psichiatra Lilith Ritter, ancor più pericolosa e affamata di denaro di lui.

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Recensione

Nightmare Alley è il classico caso in cui il remake, se di remake si può parlare, era un atto doveroso.

Il romanzo, una one hit wonder post-bellica di William Lindsay Gresham, venne trasposto immediatamente dalla Hollywood degli Anni Quaranta, ma la produzione impose il “lieto fine”, con il protagonista (interpretato da Tyrone Power) che veniva salvato dall’amorevole Molly. Un epilogo che cozzava fortemente con l’anima dell’opera, un percorso di dannazione privo di redenzione che affonda temi e stilemi nel noir classico.

Ci voleva un autore come Guillermo Del Toro, perfettamente a suo agio nel trattare il tema del morboso e dell’emarginato, per ridare vita al soggetto. Ecco che tutto quel che non si poteva dire (e soprattutto mostrare) all’epoca ora non ha più vincoli, quindi il regista messicano può premere l’acceleratore sul tema del freak e dell’emarginato, tanto caro alla sua estetica. Sui personaggi non c’è molto da dire, sono tutti dei cliché del noir classico: Bradley Cooper è il bello e dannato con un passato pieno di ombre, Rooney Mara è la dolce e ingenua fanciulla pronta a credere ai sogni e a salvare il suo interesse amoroso, Cate Blanchett è la femme fatale ammaliatrice in grado di far emergere tutti i fantasmi del protagonista, battendolo al suo stesso gioco. Lo script è palesemente diviso in due parti, la prima è la formazione di Stan presso il luna park gestito da Clem (Willem Defoe), la seconda è la sua carriera da mentalista. Il minutaggio è notevole, ma la visione non è noiosa, e non sembrano esserci momenti che avrebbero meritato le forbici del montatore. Un unico appunto alla sceneggiatura lo farei per come “risolve” la origin story del protagonista: lo mostra ma lo accenna appena, a quel punto era meglio non far vedere nulla e lasciare tutto all’immaginazione.

Come in tutte le opere di Del Toro, anche il comparto tecnico gioca il suo ruolo importante nel definirne l’estetica. Fotografia e scenografia ricreano con grande ricchezza visiva quel clima da carnival itinerante che definisce tutta la prima parte del film, così come il jet set di Buffalo nella seconda. Menzione d’onore per l’interpretazione di Cooper, magistrale in un ruolo con così tanti grigi, e per la Blanchett, che mette in campo una felice e raffinata interpretazione “alla Veronica Lake”, citazione forse banale ma che sicuramente non stona.

La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
Il Verdetto
Nightmare Alley è l'esercizio di stile che molti si sognerebbero di fare, ed un modo di riproporre un soggetto noir in maniera funzionale ed attraente.
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7

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