Nimona
Scheda del Film
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Recensione
Ciò che distingueva i film del rinascimento Disney e dei migliori anni della Pixar non era tanto l’aspetto che avevano, quanto la loro padronanza di una forma di storia classica che stava morendo nel mondo live-action. Guardare La bella e la bestia o Alla ricerca di Nemo è stato come vivere una seconda età dell’oro di Hollywood, vivere in un mondo che sembrava sia fresco che familiare in modo confortante.
La sceneggiatura di Nimona, adattato dall’omonima graphic novel di Stevenson, ha solo due autori, ma il merito della sua storia è distribuito su ben sette nomi. Considerando che i film precedenti dei sette includono Kubo e la spada magica, Ralph spaccatutto e Big Hero 6, uno penserebbe di potersi fidare, almeno un po’. Nimona, che è stato diretto da Nick Bruno e Troy Quane, non è niente di più di un compitino professionale: progettato in modo intelligente, eseguito con eleganza, ogni sviluppo della trama affinato al meglio. Eppure l’esperienza di guardarlo è in gran parte vuota perché la sua innegabile competenza non può compensare la schiacciante mancanza di ispirazione o personalità, specialmente se confrontata con il suo materiale originale.
La graphic novel di Stevenson, la storia di un malvagio cavaliere che unisce le forze con un birichino mutaforma, è stata adattata, con la benedizione del suo creatore, in un’allegoria dell’identità trans. (Stevenson stess si identifica come transmaschile, non binario e bigender.) Il cavaliere e la sua nemesi, Ballister Blackheart e Ambrosius Goldenloin, sono ex amanti, e Nimona è un essere magico che, sebbene di solito assuma la forma di una ragazza umana, può cambiare la presentazione fisica a volontà, il che significa che la sua stessa natura è trans. Il film rende la relazione tra Ballister e Ambrosius più esplicita e più presente – si tengono per mano e si baciano persino – e porta la transessualità di Nimona molto più vicina al testo che al sottotesto, ricordando ripetutamente al pubblico che “non sono una ragazza”.
Per gli standard dei film d’animazione mainstream rivolti a un pubblico giovane, si tratta di pietre miliari modeste: persino la Disney ha concluso anni di “momenti esclusivamente gay” presentando una coppia gay in Strange World. La resistenza di Nimona alle categorie di genere è un potente seme simbolico, ma è snaturato da ciò che il film ha fatto al resto della storia di Stevenson. La Nimona del libro è meno un’incompresa emarginata che una forza della natura, non solo mercuriale ma attivamente omicida, e Ballister è un minaccioso ladro di banche il cui ex amante gli ha deliberatamente tagliato il braccio in un impeto di gelosia. Se i personaggi della graphic novel prendono spesso svolte sorprendenti, quelli del film avanzano lungo percorsi così logori che sai già dove andranno a parare.
Il problema è che gli autori del film hanno buttato via quasi tutto il loro materiale originale solo per sostituirlo con una trama prefabbricata che riassume la specificità della storia di Stevenson in una parabola generica della differenza adolescenziale, completa dei necessari riferimenti alla cultura pop in stile DreamWorks.