Sacco e Vanzetti
Scheda del Film
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Recensione
Suppongo che non si possa immaginare, quale incredibile onda d’urto creò il caso “Sacco e Vanzetti” negli anni ’20, con le innumerevoli e appassionate manifestazioni svoltesi in loro favore in tutto il mondo.
La sfortuna di Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco era il loro essere anarchici. Ciò li rese succulenti e stereotipati lanciatori di bombe per le squadre rosse del governo americano, ma li rese anche sgradevoli agli stessi comunisti. Sacco e Vanzetti, intrappolati nel mezzo, chiedevano giustizia, mentre gli slogan politici oscuravano la loro causa da ogni parte. Il film ci tiene al loro fianco mentre marciano attraverso un elaborato errore giudiziario. La scrittura di Giuliano Montaldo e dei suoi sodali ci costringe a vedere la farsa attraverso i loro occhi.
Il film a volte è accurato, a volte parziale e talvolta addirittura immaginario nel raccontare la storia, ma non importa. Le versioni della “verità” nel caso Sacco-Vanzetti sono, del resto, così diverse che una rivisitazione fattuale probabilmente andrebbe oltre le possibilità di un lungometraggio. Sacco e Vanzetti non possono essere aiutati da nessun film, del resto, e lo scopo di questo film è più quello di avvisarci su come la legge può essere usata come uno strumento contundente. della politica.
Il dramma giudiziario è esercizio complicato per qualsiasi regista. Bisogna dare l’impressione, in un tempo limitato, di aver raccontato tutta la storia di un lungo processo. Ovviamente non puoi fare altro che sfiorare la superficie, ma se imbrogli e semplifichi troppo finisci per finire nella “zona Perry Mason” e rimani bloccato con molti primi piani alternati. Montaldo gestisce le scene del tribunale in un modo interessante e forse anche del tutto nuovo. Ci ha già fatto conoscere la folla che si accalca fuori dai tribunali e nelle strade delle capitali mondiali. Poi, in aula, si tiene lontano dalle convenzionali inquadrature dirette degli osservatori. Invece, le persone dall’altra parte della ringhiera sono viste in campi lunghi angolari, così che quando si verificano esplosioni e tumulti, la ringhiera stessa dell’aula agisce come una linea di polizia e la folla sembra accalcarsi contro di essa. Senza mai enfatizzarlo troppo, Montaldo equipara visivamente l’azione interna ed esterna, e funziona.