Star Wars: l’ascesa di Skywalker

La saga volge al termine. La storia vivrà per sempre.

Scheda del Film

Titolo Originale
Star Wars: The Rise of Skywalker
Paese
 United States of America
Casa di Produzione
Lucasfilm Ltd., Bad Robot
Regia
J.J. Abrams
Producer
Kathleen Kennedy, J.J. Abrams, Michelle Rejwan
Sceneggiatura
Ideatore
Cast
Carrie Fisher, Mark Hamill, Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong'o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, Ian McDiarmid, Billy Dee Williams, Greg Grunberg, Shirley Henderson, Billie Lourd, Dominic Monaghan
Durata
2 h 22 min
Data di Uscita
18 Dicembre 2019
Generi
Azione, Avventura, Fantascienza
Budget
$250.000.000
Revenue
$1.074.144.248
Sinossi
La resistenza è ridotta a poche unità, il primo ordine dilaga sotto il comando del leader supremo Kylo Ren, ma un messaggio ha turbato la galassia. L'imperatore Palpatine giura vendetta! Ren si mette così alla ricerca dell'origine della trasmissione e arriva a confrontarsi con Palpatine, che gli offre una spaventosa flotta se saprà eliminare la ragazza Jedi, Rey. Questa combatte e si addestra seguendo gli insegnamenti del generale Organa, mentre Finn, Poe e Chewbacca ricevono messaggi da una spia nel Primo Ordine.

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Recensione

Si nasce rivoluzionari e si muore conservatori

Alla Disney devono aver capito che maneggiare una materia come Star Wars è un filo più delicato e controverso di costruire l'universo più prolifico e redditizio di sempre. La fanbase dei comics Marvel è decisamente meno chiassosa di quella della quarantennale saga creata da George Lucas e, al netto del fatto che il progetto di avvicinare le nuove generazioni sia riuscito per entrambi i franchise, i mugugni per la terza trilogia filmica sono stati troppi per non far suonare il campanello d'allarme degli specialisti di brand reputation della casa del Topo.

Ed ecco il ritorno di JJ Abrams.

Il celebre regista-sceneggiatore aveva già realizzato il primo episodio "Il risveglio della Forza", e non era previsto che tornasse al timone della Saga. Le feroci critiche indirizzate al regista Rian Johnson per "Gli Ultimi Jedi" hanno spinto la Disney, tramite la controllata LucasFilm di Kathleen Kennedy, ad una repentina marcia indietro rispetto alla direzione presa dalle storyline, sia la principale che quelle secondarie.

Ed eccoci a questo nono film, quello che dovrebbe chiudere la saga che ruota attorno alla famiglia Skywalker. L'intento "rettificatore" di Abrams è chiaro fin dai canonici titoli obliqui, si torna ad un più rassicurante Bene contro Male, Jedi contro Sith, il Nemico Finale è palese ed inequivocabile e cerca la strada della tentazione dell'Eroe verso il Lato Oscuro. E' Star Wars come lo vogliono i fan, i binari e il canovaccio sono gli stessi della Trilogia Originale, il risultato complessivo è un filo scontato.

Non vi è più alcuna traccia di quello spirito da scontro generazionale, figli contro padri, che pervadeva l'episodio precedente, i giovani tornano a seguire il seminato dei vecchi, la pellicola è saturata di omaggi al vecchio cast, persino Harrison Ford si concede un brevissimo (e narrativamente inutile) cameo, la defunta Carrie Fisher ha una fetta di trama piuttosto cospicua se si pensa che c'era pochissimo girato originale a disposizione. Ancor più simbolico è il peso dato al personaggio di Lando Calrissian (l'arzillo ottantenne Billy Dee Williams), di nuovo al comando del Millennium Falcon, e decisivo per le sorti della Resistenza.

Non sorprendentemente, queste scelte finiscono per penalizzare tutti i personaggi della "next generation": Kylo Ren, privato del ruolo di antagonista principale, torna ad essere né carne né pesce; la scoperta dell'albero genealogico di Rey la priva dell'eccezionalità di una Jedi senza nobile ascendenza; la capacità di Finn di percepire e governare la Forza viene resa implicita o sottaciuta; il personaggio di Poe ha un arco narrativo quantomeno insulso che lo relega definitivamente al ruolo di "brutta copia di Han Solo".

Una causa importante in questo appiattimento delle caratterizzazioni è dato dai tempi strettissimi. In due ore e venti minuti Abrams ha il compito di rinnegare l'intera opera di Johnson senza operare un esplicito retcon E raccontare la fine (?) della saga degli Skywalker. Un compito improbo che il regista s'impegna a svolgere azzerando tempi morti e momenti di colore, quelli che di solito concorrono nel dare spessore a personaggi altrimenti destinati a restare dei cliché cartonati. L'azione, invece, si sussegue senza sosta, azzerando lo sviluppo dei protagonisti e fagocitando tutti i personaggi secondari: basti pensare a Rose e alla sua relazione con Finn, ma anche alla novità Zorii (la fantastica attrice Keri Russell nascosta da un casco).

Insomma, in L'ascesa di Skywalker le idee sono poche, puzzano di vecchio, e vengono persino usate male. Ciò non toglie che, estratto dal contesto Star Wars, si tratti di un film in grado di intrattenere e di portare a casa il compitino assegnato al regista, quello di mettere il punto alla saga famigliare. I risultati ottenuti da Rogue One e da altri progetti televisivi mi fanno dire che è solo un bene se, almeno per un po', gli Skywalker non saranno più al centro di questo universo immaginifico.

Locandina del Film ""
Star Wars: l’ascesa di Skywalker
Il Verdetto
Questo Episodio IX di Star Wars è cinematograficamente un discreto film di fantascienza d'azione con l'imperdonabile pecca di rinnegare il resto della trilogia a colpi di fanservice. Il paradosso è che le bislacche e conservatrici scelte narrative finiscono per disinnescare, a posteriori, proprio l'epica della Trilogia Originale così adorata dalla community.
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