Giacinto, emigrato pugliese, è il patriarca di una numerosa famiglia di debosciati accampati in una baraccopoli della più degradata periferia romana: egli è ossessionato dal timore di venire derubato del proprio danaro dai famigliari che gli gravitano intorno.
Monte Ciocci è una borgata del quartiere Trionfale di Roma, una delle tante che, negli Anni Settanta, erano ancora una culla dell'abusivismo, tra baraccopoli e strade sterrate. Il fatto che si trovi, letteralmente, a due passi da San Pietro è simbolo sia della celebre topografia "a isole" di Roma (semicit. di Marco Lodoli), sia dell'emarginazione del Popolo e la sconfitta dell'ascensore sociale, in un Italia già disillusa a trent'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Gli Ultimi saranno sempre tali, brutti sporchi e cattivi come da titolo.
Scola, che era reduce da un film generazionale come C'eravamo tanto amati, questa volta spinge l'acceleratore su delle scelte estetiche estreme e pasoliniane (era prevista una collaborazione, poi il Maestro venne assassinato ad Ostia), regalandoci una storia molto "politica" che racchiude una serie di schiaffi poderosi ai benpensanti. La Città Eterna appare solo sullo sfondo, così vicina e così lontana dalle vicende della famiglia Mazzatella, soggiogata dall'egemone patriarca Giacinto (un gigantesco Manfredi, unico attore "di rango" in un cast di caratteristi).
La baraccopoli sembra un mondo a se stante rispetto al resto della città, racchiuso in un clima da fiaba "dark". I bambini non vanno a scuola, vengono rinchiusi in un recinto, come animali, così non scappano o disturbano. In casa si dorme tutti assieme, accalcati in una promiscuità tutt'altro che casta. Altro che "Poveri ma belli"! Lungi dall'essere una fotografia del tutto realista, il film di Scola rifiuta però anche gli standard tipici del buonismo idealizzante di una certa Sinistra. I personaggi del film sono imbruttiti e incattiviti dalla povertà, nella maggior parte dei casi delinquono e ogni pensiero nobile è obnubilato dall'esigenza di prendersi i soldi del vecchio. L'unico personaggio in qualche modo positivo sembra essere quello della paffuta prostituta Iside, di cui Giacinto s'innamora.
Brutti, sporchi e cattivi
Il Verdetto
Forse il più grottesco tra i film di Scola, di sicuro il più politicamente scorretto e pregno di denuncia sociale.