Intolerance

Scheda del Film

Titolo Originale
Intolerance: Love's Struggle Throughout the Ages
Paese
 United States of America
Casa di Produzione
Triangle Film Corporation, Wark Producing Corp.
Regia
D.W. Griffith
Producer
Sceneggiatura
Anita Loos, Frank E. Woods
Ideatore
Cast
Lillian Gish, Mae Marsh, Robert Harron, F.A. Turner, Sam De Grasse, Vera Lewis, Lillian Langdon, Olga Grey, Erich von Ritzau, Bessie Love, Margery Wilson, Eugene Pallette, Spottiswoode Aitken, Ruth Handforth, Elmer Clifton, Seena Owen, Carl Stockdale, Mary Alden, Pearl Elmore, Julia Mackley, Miriam Cooper, Walter Long, Tom Wilson, Ralph Lewis, Lloyd Ingraham, John P. McCarthy, Monte Blue, Marguerite Marsh, Edward Dillon, Billy Quirk, Howard Gaye, William H. Brown, George Walsh, W.S. Van Dyke, Allan Sears, Frank Bennett, Maxfield Stanley, Josephine Crowell, Constance Talmadge, W.E. Lawrence, Joseph Henabery, Chandler House, Alfred Paget, Tully Marshall, Dore Davidson, Taylor N. Duncan, Owen Moore, Frank Borzage, Karl Brown, Frank Campeau, Constance Collier, Donald Crisp, Nigel De Brulier, Clarence Geldart, Dell Henderson, Russell Hicks, DeWolf Hopper Sr., Wilfred Lucas, Francis McDonald, Vester Pegg, Herbert Sutch, Herbert Beerbohm Tree, King Vidor, Hal Wilson, Tammany Young, Sylvia Ashton, Jennie Lee, George Beranger, Kitty Bradbury, Tod Browning, Frank Brownlee, Kate Bruce, Edward Burns, Noble Johnson, George Fawcett, Jewel Carmen, Carol Dempster, Mildred Harris, Daisy Jefferson, Carmel Myers, Eve Southern, Pauline Starke, Natalie Talmadge, Ethel Grey Terry, Francis Carpenter, Virginia Lee Corbin, Peggy Cartwright, Gino Corrado, William Courtright, Erich von Stroheim, Max Davidson, Douglas Fairbanks, Julia Faye, Clyde E. Hopkins, Alberta Lee, Elmo Lincoln, Loyola O'Connor, Wallace Reid, Alma Rubens, Madame Sul-Te-Wan, George Siegmann, Raymond Wells, Winifred Westover, David Butler
Durata
2 h 43 min
Data di Uscita
4 Settembre 1916
Generi
Drammatico, Storico
Budget
$385.907
Revenue
$1.750.000
Sinossi
Il film intreccia quattro episodi della Storia nell'intento di dimostrare le nefaste conseguenze dell'intolleranza. The Fall of Babilonia: Belshazzar e i babilonesi festeggiano il trionfo. Ma il tradimento dei sacerdoti di Baal consente a Ciro di espugnare la città sguarnita, nonostante la strenua resistenza di alcuni valorosi e della Fanciulla dei Monti. The Passion of Christ: tre momenti, ossia le Nozze di Cana, i farisei contro Gesù, Maddalena. The St. Bartholomew Night: nella Parigi del sedicesimo secolo, Brown Eyes si fidanza con Prosper Latour, mentre un editto della cattolica Caterina de' Medici ordina il massacro della popolazione di fede protestante. The Mother and the Law: un industriale riduce i salari degli operai per finanziare un gruppo di suffragette e reprime duramente lo sciopero che ne consegue. In miseria, uno degli operai entra in contatto con la malavita.

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Recensione

Intolerance, diretto da D.W. Griffith, è una delle opere più ambiziose e visionarie della storia del cinema muto. Realizzato nel 1916 come risposta alle critiche di razzismo mosse contro il controverso The Birth of a Nation (1915), questo film epico intreccia quattro storie ambientate in epoche diverse, unite dal tema universale dell’intolleranza umana. Il risultato è un’opera monumentale che, pur avendo suscitato reazioni contrastanti al momento della sua uscita, si è imposta come un caposaldo del linguaggio cinematografico e una dimostrazione delle potenzialità artistiche del mezzo.

L’elemento più distintivo di Intolerance è la sua struttura narrativa innovativa, che intreccia quattro linee temporali:

  1. Il presente moderno (1914): la storia di una giovane coppia separata dalle difficoltà economiche e dalle ingiustizie sociali.
  2. L’epoca di Cristo: gli eventi che portano alla Crocifissione, simbolo dell’intolleranza religiosa.
  3. La caduta di Babilonia (539 a.C.): una storia grandiosa di tradimenti e conflitti, culminante nella conquista della città da parte dei Persiani.
  4. La Francia del XVI secolo: il massacro della notte di San Bartolomeo, che mette in scena le conseguenze dell’intolleranza religiosa tra cattolici e ugonotti.

Queste storie, montate in parallelo e connesse dal leitmotiv della “Mano che culla la culla”, incarnata da Lillian Gish, avanzano verso i loro rispettivi climax in un crescendo emotivo e visivo. Griffith rompe le convenzioni narrative del suo tempo, utilizzando il montaggio parallelo non solo per creare suspense, ma per suggerire un legame tematico profondo tra epoche e culture.

La portata visiva di Intolerance è sbalorditiva. La sequenza ambientata nella Babilonia antica è particolarmente impressionante: Griffith costruì set colossali, tra cui le celebri mura di Babilonia con i loro elefanti decorativi, che rappresentano uno dei più grandi traguardi scenografici del cinema muto. Le masse di comparse, i costumi elaborati e le coreografie delle battaglie creano un senso di scala raramente eguagliato, nemmeno nei blockbuster contemporanei.

La regia di Griffith è altrettanto audace. Oltre al montaggio parallelo, il film utilizza movimenti di macchina innovativi, inquadrature che spaziano dai dettagli intimi ai panorami epici, e una fotografia espressiva che accentua il dramma di ciascuna storia. La sua attenzione ai dettagli storici e visivi conferisce autenticità e profondità al racconto, pur riflettendo occasionalmente l’estetica melodrammatica tipica dell’epoca.

Griffith concepì Intolerance come una denuncia delle ingiustizie umane, un’opera morale che esplora come l’intolleranza abbia devastato l’umanità attraverso i secoli. Tuttavia, il messaggio del film è allo stesso tempo universale e ambiguo: Griffith condanna l’intolleranza in tutte le sue forme, ma non fornisce soluzioni, limitandosi a rappresentare le sue conseguenze distruttive.

Questo approccio rende Intolerance più una meditazione sull’umanità che un’opera di propaganda o un manifesto politico. Tuttavia, non manca di riflessioni pungenti sulla società contemporanea: la sezione moderna critica le disparità economiche, la corruzione politica e l’oppressione delle classi lavoratrici, temi che lo rendono ancora oggi rilevante.

Nonostante le sue ambizioni, Intolerance non ottenne il successo commerciale sperato. La sua complessità narrativa e la durata (oltre tre ore) lo resero poco accessibile al grande pubblico dell’epoca. Tuttavia, con il passare del tempo, è stato rivalutato come uno dei film più importanti della storia del cinema, un’opera che ha influenzato generazioni di registi, da Sergej Ėjzenštejn a Orson Welles.

Va notato, però, che l’opera non può essere separata dal contesto biografico di Griffith. Sebbene Intolerance sembri essere una risposta alle critiche ricevute per The Birth of a Nation, molti vedono in essa un tentativo di riabilitare la sua immagine più che una vera e propria autocritica. Questo aspetto lascia spazio a interpretazioni contrastanti sul significato e le motivazioni del film.

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Intolerance
Il parere dei lettori0 Voti
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7.2

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