L’incredibile avventura di Mr. Holland
Scheda del Film
Quanto adoro gli script ben congeniati! In The Lavender Hill Mob ci sono tutti gli elementi che avrebbero in seguito fatto la fortuna del genere heist: la mente del piano, la spalla operativa, l'ingaggio del resto della gang, l'esecuzione e qualcosa che va sempre storto. Il tutto declinato secondo i toni della commedia inglese, con un tocco delicato, ma deciso, in favore della farsa, un approccio che poi avrebbe fatto scuola anche da noi, ispirando opere come La banda degli onesti o I soliti ignoti.
Questa produzione Ealing Studios non ambisce alla perfezione meticolosa del colpo come descritto in opere successive come Rififi. Il focus è l'equivoco, il "dopo", quando la compostezza del signor Holland lascia il posto alla disperazione, al terrore, alla mancanza di lucidità. Il paradosso di una situazione precipitosa "gestita" da un uomo paziente, che aveva atteso il colpo della vita per decenni. La sceneggiatura di T. E. B. Clarke (premio Oscar) è un meccanismo perfetto che vi terrà sull'attenti per 80 minuti. La Londra post-bellica ripresa nelle scene è una città ancor ferita seppur fiera. Pur essendo un film con un numero povero di location, The Lavander Hill Mob riesce a creare azione e suspense senza difficoltà, e Crichton si prende il lusso persino d'innovare: la sequenza dell'inseguimento sulla torre Eiffel ispirò Hitchcock per Vertigo.
Alec Guinness, non ancora Sir, si esibisce in una prova portentosa trascinandosi dietro tutto il cast, all'interno del quale è da segnalare la presenza (in un ruolo minore) di Audrey Hepburn, in una delle sue prime interpretazioni.
Trailer e altro
Foto del film
